Privatizzazioni Poste ed Enav, AACC: “Risorse vengano destinate all’occupazione”
Con l’approvazione definitiva dei due decreti, varati a gennaio scorso dal Governo Letta, si dà il via alla privatizzazione di Poste ed Enav che dovrebbero essere quotate in Borsa entro l’anno: dalla vendita di una quota fino al 40% di Poste e fino al 49% di Enav lo Stato potrebbe incassare fino a 5,8 miliardi di euro. “Non siamo contrari a tale operazione per principio – commentano Federconsumatori e Adusbef – ovviamente purché venga condotta con la massima trasparenza, ma soprattutto a condizione che tutte le risorse ricavate vengano destinate a concrete operazione di rilancio occupazionale”.
Le Associazioni dei consumatori sottolineano che, “come dimostrano chiaramente gli indicatori economici, è il lavoro il problema principale da affrontare immediatamente nel nostro Paese. Il tasso di disoccupazione ha raggiunto il 12,7%, addirittura la disoccupazione giovanile è al 42,7%. Praticamente, quasi un giovane su 2 non lavora. E le percentuali al Sud assumono i contorni di un vero e proprio allarme sociale. Se si vuole far ripartire l’economia, il potere di acquisto, i consumi, le produzione industriale, bisogna avviare un piano straordinario per il lavoro, che dia risposte concrete, in grado di restituire prospettive e futuro ai giovani”.
“Senza l’avvio urgente delle misure necessarie al rilancio occupazionale, crescita e sviluppo rimarranno solo un lontano miraggio – dichiarano Rosario Trefiletti ed Elio Lannutti, Presidenti di Federconsumatori e Adusbef – Per questo è necessario convogliare a tale scopo tutte le risorse ricavate dalle privatizzazioni, dall’opera di taglio a sprechi, abusi e privilegi, nonché dalla vendita di parte delle riserve auree (almeno il 15%). Si avranno così a disposizione almeno 20 miliardi di euro da impiegare esclusivamente e categoricamente per:
- un’opera di messa in sicurezza dell’edilizia scolastica;
- il potenziamento delle reti a banda larga, in grado di aumentare la produttività di sistema;
- la modernizzazione e la creazione di infrastrutture soprattutto al Sud, per modernizzare il Paese e dotarlo di un’offerta turistica di qualità, in grado di competere con la crescente concorrenza”.