L’avvenuta digitazione del PIN non è di per sé sufficiente a dimostrare una negligenza del cliente nella custodia della carta e del codice segreto. Invece, la conservazione della carta unitamente al PIN, il ritardo nella denuncia e del blocco della carta oppure la mancata attivazione dei sistemi di sicurezza messi a disposizione della banca sono identificati come comportamenti con colpa grave. A sostenerlo è l’Arbitro Bancario e Finanziario cui molti consumatori si sono rivolti, e continuano a farlo, per vedere riconosciuti i propri diritti nei confronti degli istituti di credito che non vogliono riconoscere loro gli importi indebitamente sottratti dalle carte di credito o bancomat. Che fare se si è stati vittima di un prelievo fraudolento? Blocco della carta, denuncia all’Autorità di PS, segnalazione alla banca o alla società emittente. Questi sono, in breve, i passi da seguire che ricorda il CTCU. Di seguito, invece, le precauzioni da seguire:
 
–          mai segnarsi il PIN, e soprattutto non sulla carta stessa
–          mai inserire il PIN nei dispositivi apri-porta
–          non perdete di vista le carte di credito quando pagate nei negozi o nei ristoranti
–          in nessun caso fatevi “aiutare” da terzi a digitare il PIN al bancomat o al POS
–          non rispondete mai ad e-mail che richiedono dati personali quali numeri di carte, credenziali di accesso o simili.
 
Maggiori informazioni nonchèי consigli per l’utilizzo sicuro delle carte sono contenuti nel foglio informativo “Furto, smarrimento, duplicazione di bancomat e carte di credito – che fare?”, disponibile presso il CTCU e online su www.centroconsumatori.it.


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