Poste Italiane, Antitrust apre istruttoria per ostacoli alla concorrenza nella vendita di energia
L’Antitrust ha aperto un’istruttoria su Poste Italiane perché non avrebbe reso accessibile gli uffici postali ai concorrenti della controllata PostePay nella vendita di energia elettrica e gas
Poste Italiane nel mirino dell’Antitrust per le offerte sul mercato libero dell’energia. L’Autorità garante della concorrenza ha avviato un’istruttoria verso Poste Italiane perché, secondo l’Autorità, Poste non avrebbe reso accessibile l’insieme della sua rete e degli uffici postale alle imprese direttamente concorrenti alla controllata PostePay nei mercati di vendita al dettaglio di energia elettrica e gas. Avviato anche un procedimento cautelare.
Le offerte di energia attraverso gli uffici postali
Ci troviamo nel contesto del passaggio al mercato libero dell’energia e di una forte pressione concorrenziale ad attirare nuovi clienti.
Attraverso PostePay, spiega l’Antitrust nel procedimento, “da inizio 2023 Poste Italiane è attiva nel settore della fornitura di energia elettrica e gas naturale a condizioni di libero mercato, commercializzando offerte con il marchio Poste Energia tramite la rete postale e gli uffici postali, di cui ha la disponibilità esclusiva in virtù delle attività svolte al fine di garantire il servizio universale postale”.
Poste però è affidataria del servizio universale postale e, in base alla legge 287/1990, “dovrebbe rendere accessibili gli uffici e la rete postale (di cui ha la disponibilità in esclusiva in quanto fornitore del servizio universale postale) ai concorrenti della propria controllata PostePay, che li utilizza per commercializzare e per promuovere le offerte Poste Energia nel mercato della vendita al dettaglio di energia elettrica”.
Secondo alcune segnalazioni, Poste Italiane non avrebbe invece reso accessibili tali beni o servizi ad alcuni concorrenti di PostePay che ne hanno fatto richiesta di recente – nel dettaglio, le richieste sono arrivate fra giugno e luglio 2023 dalle concorrenti A2A Energia e Iren Mercato.
In questo modo però, afferma l’Antitrust, Poste Italiane “ha attribuito alla propria controllata un vantaggio competitivo rilevante, suscettibile di alterare irrimediabilmente le dinamiche concorrenziali in un contesto di mercato singolare – caratterizzato dalla fine dei regimi tutelati nella fornitura di energia elettrica e gas naturale – in cui gli operatori attivi hanno forti incentivi ad attrarre clienti provenienti dai regimi tutelati”.
L’Antitrust sottolinea infatti che con la fine del mercato tutelato dell’energia, e la possibilità di scegliere un fornitore di mercato per l’elettricità fino a giugno 2024, gli operatori hanno forti incentivi ad attrarre nuovi clienti. Questo aumenta la pressione concorrenziale. “In questo contesto – si legge nel provvedimento – un vantaggio competitivo esclusivo e difficilmente replicabile come quello su cui può contare PostePay” appare “idoneo ad alterare illegittimamente e irrimediabilmente le dinamiche concorrenziali, in quanto PostePay sarebbe in grado di attrarre nuovi clienti contattando i numerosi utenti che ogni giorno utilizzano i servizi postali e finanziari del gruppo Poste Italiane”.