Poste Italiane, in 7000 uffici postali sportelli unici per la PA e coworking

Poste Italiane, in 7000 uffici postali sportelli unici per la PA e coworking

Poste a operatività ridotta, i consumatori segnalano il disagio e i disservizi e Federconsumatori invia una segnalazione all’Agcom. Nonostante siano venute meno le restrizioni legate alla pandemia, infatti, «prosegue la ridotta operatività degli uffici postali, con gravi disagi per gli utenti».

È quanto afferma Federconsumatori che, sulla base delle segnalazioni ricevute dai cittadini, ha deciso di rivolgersi all’Autorità per le garanzie nelle comunicazioni per sollecitare un intervento a tutela del diritto degli utenti a un servizio di qualità ed efficiente.

Ufficio postali con attività ridotta

Qual è il problema? La ridotta operatività di alcuni sportelli di Poste e le conseguenze che questo ha non tanto nelle grandi città ma nei piccoli paesi, dove ci sono più difficoltà (e meno uffici). Senza contare che la riduzione delle attività ha un impatto maggiore sugli anziani e su quanti non possono rivolgersi ai canali digitali.

«In queste settimane – dice l’associazione – molti utenti si sono rivolti alle sedi territoriali di Federconsumatori segnalando la ridotta operatività di alcuni uffici postali che, nonostante la decadenza delle restrizioni legate al Covid, continuano ad applicare le aperture al pubblico adottate nelle fasi di più intensa emergenza sanitaria, quando anche l’erogazione dei servizi essenziali è stata limitata al minimo indispensabile».

La limitazione di orari e giorni di ricevimento e il contingentamento degli ingressi è stato inevitabile in alcuni periodi molto critici. Però, spiega l’associazione, «appare incomprensibile la prosecuzione di una attività ridotta in un momento in cui il quadro epidemiologico nel Paese ha consentito la decadenza della maggior parte delle restrizioni imposte nei mesi scorsi».

 

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Disagi maggiori nei piccoli centri e per i fragili

Tutto questo provoca disagi agli utenti, maggiori nei piccoli centri, maggiori per le fasce sociali più deboli.

«La decisione di non ripristinare l’attività degli uffici postali a pieno regime non appare quindi motivata da alcun elemento concreto e provoca notevoli disagi ai cittadini, anche perché in molti casi si aggiunge alla consueta rimodulazione delle aperture prevista nel periodo estivo – spiega Federconsumatori – Se nelle grandi città l’impatto delle chiusure è relativamente contenuto, lo stesso non si può dire dei piccoli centri dove, per ovvie ragioni, le difficoltà risultano amplificate. Inoltre i maggiori disagi si riversano sulle fasce più vulnerabili della popolazione: si pensi in particolare agli anziani e a coloro i quali non hanno la possibilità, a causa del grave digital divide che persiste nel Paese, di compensare le eventuali chiusure accedendo ai servizi in versione digitale».

Da qui la decisione di inviare una segnalazione all’Agcom.


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