Il desiderio di trovare uno strumento pratico, sicuro ed economico per la gestione dei propri risparmi è ciò che spinge milioni di italiani a confrontare i conti correnti più vantaggiosi in circolazione, così da riuscire a coniugare al meglio efficienza e risparmio. Dal momento che anche i conti correnti hanno infatti dei costi, è bene prendersi del tempo per compiere questa operazione, a maggior ragione alla luce dei recenti aumenti che hanno visto aumentare le spese ad essi associate.
Se il 2012 è stato l’anno, traumatico per molti, della reintroduzione dell’Imu e dell’incremento generale della pressione fiscale, purtroppo non si può dire che il 2013 riserverà migliori scenari, almeno stando alla situazione attuale. Dal primo gennaio, infatti, oltre alla Tares, alla Tobin Tax e all’Ivie, si è aggiunta anche la nuova versione dell’imposta di bollo su conti correnti bancari e altri prodotti finanziari.
Fino allo scorso dicembre, infatti, l’aliquota dell’imposta di bollo era pari allo 0,10% del valore del prodotto finanziario (conto deposito, titoli o polizze assicurative), mentre adesso sale allo 0,15%. Resta valido per tutti la soglia minima di 34,20 euro, mentre è abolito il tetto massimo di 1200 euro. La cifra di cui si terrà conto per l’applicazione dell’imposta è quella pari alla somma di tutti i prodotti intestati a uno stesso cliente presso il medesimo istituto (banca o compagnia assicurativa).
Sono esenti dal pagamento dell’imposta di bollo i conti correnti con giacenza media annuale inferiore ai 5 mila euro e i conti base per pensionati. Se, invece, l’intestatario del conto non fosse una persona fisica bensì una società, l’importo da versare ammonta a 100 euro, quota fissa per la quale non sono previste esenzioni.
A meno che non si rientri nei limiti appena citati, quindi, l’imposta non potrà essere evasa. Il risparmio sullespese di gestione del proprio conto corrente può comunque essere raggiunto, privilegiando i conti onlinee, in generale, quelli amministrabili tramite internet. Effettuare le proprie operazioni e monitorare entrate e uscite per via telematica consente infatti di abbattere drasticamente i costi del conto.
Per quanto riguarda i depositi, sono ormai rarissimi gli istituti che si accollano il pagamento dell’imposta di bollo al posto del cliente. Tuttavia è possibile spuntare ancora buoni rendimenti: basta soppesare bene l’incidenza dell’imposta e il tasso di interesse netto, e orientarsi su depositi vincolati. Questi ultimi, infatti, sono sempre più remunerativi: oggi sul mercato esistono prodotti che garantiscono tassi netti anche superiori al 3,5%.
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2 thoughts on “Osservatorio: imposta di bollo, tutti i cambiamenti per conti correnti e deposito

  1. Quello che preoccupa è che, nonostante l’enormità del prelievo fiscale in Italia, non riusciamo a vedere adeguati ritorni nei servizi!

  2. in caso di due posizioni aperte su stesso nominativo e uno dei due non supera la giacenza media di 5000,00 euro quante imposte di bollo sono dovute?

Parliamone ;-)

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