Le tasche dei cittadini sono messe a durissima prova. La crisi ha spremuto le casse degli italiani e ridotto ai minimi storici i risparmi. Custodire quel poco che rimane diventa la parola d’ordine dell’esercito di famiglie che ormai galleggia prossimo alla soglia di povertà. I conti deposito sono diventati l’opzione più gettonata poiché permettono di abbattere i costi e i rischi. Per questa ragione, confrontare i conti deposito del mercato e selezionare il più conveniente è divenuta una pratica abitudinaria per molti utenti, motivati a compiere le scelte giuste.

L’ultimo bollettino delle Banca d’Italia ha rivelato che, nel 2011, la propensione al risparmio delle famiglie italiane si è ridotta, passando dal 9,4% del 2010 all’8,6% attuale. Se è vero che mettere da parte dei soldi è molto difficile in questo periodo di gravi difficoltà economiche, chi ha dei risparmi tende a scegliere soluzioni di investimento semplici e sicure. In questo contesto, aprire un conto deposito continua ad essere una scelta vincente per molte famiglie, per ottenere rendite interessanti e prive di rischi nonostante la recente diminuzione dei tassi d’interesse concessi.

Con l’aiuto del servizio di confronto conti deposito di SuperMoney, vediamo quali sono attualmente alcuni dei prodotti più interessanti sul mercato, per chi desidera investire della liquidità a breve termine. Ipotizziamo di voler vincolare su un conto 5 mila euro per un anno. ContosuIBL di IBL Banca propone il 4,50% lordo, che alla fine del vincolo si trasforma in 180 euro netti di interessi. Conto Rendimax di Banca Ifis offre il 4,35% lordo, equivalente a un rendimento di circa 175 euro netti annui. Il conto deposito Eurodeposit di PrivatBank, così come IWPower Special 3Ever, garantiscono il 4% lordo per un vincolo annuale (pari a 160 euro netti annui).

E’ importante anche prestare un occhio di riguardo alle promozioni proposte periodicamente dalle banche. Per esempio, è stato da poco lanciato Conto Risparmio Sicuro di Unicredit, che propone un tasso di interesse che può arrivare al 7% lordo.

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