MPS: Confconsumatori a tutela dei piccoli risparmiatori
“L’impegno della nostra associazione è quello di aiutare i piccoli risparmiatori ad analizzare la propria posizione specifica e a valutare, con i nostri esperti, le possibilità di risarcimento. Il tutto a un costo molto contenuto. Aiuteremo chi lo desidera a rivolgersi al Giudice penale, presentando un esposto penale/querela con cui chiedere il risarcimento dei danni, previa verifica di reati eventualmente commessi da management della Banca o da altri soggetti. In alcune ipotesi, sarà possibile instaurare anche un giudizio civile contro la Banca venditrice dei titoli MPS”: è quanto ha detto Marco Festelli, Presidente di Confconsumatori Toscana, durante un incontro che si è svolto oggi a Siena fra l’associazione dei consumatori, i risparmiatori e i piccoli azionisti coinvolti nel caso MPS.
Confconsumatori sta raccogliendo le richieste di assistenza in tutta Italia, forte dell’esperienza in tema di risparmio tradito, e ha voluto incontrare a Siena i piccoli risparmiatori per mettere a loro disposizione la propria esperienza.
L’associazione ha inoltre annunciato che si costituirà a sua volta parte civile nel processo penale in rappresentanza della collettività. Aggiunge il presidente nazionale Mara Colla: “Abbiamo chiesto da subito le dimissioni dei membri tutt’ora componenti del CdA MPS già presenti all’epoca dei fatti. Recentemente abbiamo inviato ai candidati premier la proposta di istituire una Procura nazionale contro i reati finanziari, sul modello di quella antimafia. Intendiamo approfondire anche l’operato delle autorità di vigilanza europee ed italiane (BCE, FME, Consob e Bankitalia). La volontà è quella di tutelare i piccoli risparmiatori, suggerendo anche soluzioni che impediscano il perfezionarsi dei comportamenti illeciti, purtroppo all’ordine del giorno negli ultimi anni”.
“Dal confronto con gli azionisti – ha spiegato Duccio Panti, Presidente di Confconsumatori Siena – sono emersi anche particolari preoccupanti. Tra i nostri iscritti, infatti, c’è anche un ex dipendente di Monte dei Paschi di Siena, che ci ha spiegato come, tempo fa, lui e diversi altri colleghi sono stati “caldamente invitati” dai propri superiori a liquidare un anticipo del TFR con il quale acquistare azioni della Banca”.
Mentre si studia l’evoluzione del caso, l’associazione ha pubblicato online alcune istruzioni per gli azionisti, per aiutarli ad analizzare la propria posizione e a valutare le possibilità di risarcimento.
