Continuano le critiche al decreto “Salva-Italia” del Governo Monti, da parte delle Associazioni dei consumatori. “La manovra finanziaria può essere più equa e dare maggiore spazio allo sviluppo del Paese”. A dirlo è Massimiliano Dona, Segretario generale dell’Unione Nazionale Consumatori (UNC) che aggiunge: “Siamo preoccupati degli effetti che la manovra avrà sui consumatori soprattutto perché l’aggravio sembra pesare maggiormente sui ceti medi a basso reddito a causa dell’aumento della pressione fiscale che comporterà una consistente perdita del potere d’acquisto delle famiglie”.

Dello stesso parere il professor Giuseppe Di Taranto, ordinario presso la Facoltà di Economia della Luiss Guido Carli, che commenta: “La manovra è composta per oltre due terzi da nuovi introiti che comporteranno un effetto depressivo sull’economia pari all’ammontare di quasi mezzo punto del Prodotto interno lordo.” “In particolare gli aumenti del prezzo dei carburanti e l’innalzamento dell’Iva in aggiunta alla reintroduzione dell’Ici e/o dell’Imu – prosegue Di Taranto – potranno aggravare la situazione: basti pensare che, secondo la Corte dei Conti, l’Iva e le accise sui carburanti produrranno una aumento dell’inflazione di circa un punto e quindi un ulteriore ricaduta sui bilanci delle famiglie”.
“La più grande preoccupazione – conclude Massimiliano Dona – è che tutti questi sacrifici possano tradire le aspettative di crescita che i consumatori si auspicano e non riescano a scongiurare il fantasma della recessione!”
 


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