Manovra, Adoc: basta ritocchi accise, aumentare tassazione su gioco d’azzardo
Introdurre una maggiore tassazione sulle slot machine e sulle videolottery, perché ritoccando le tasse sul gioco d’azzardo il Governo potrebbe coprire o quasi la somma chiesta dall’Unione europea per correggere i conti pubblici. Questa la richiesta avanzata dall’Adoc. La Commissione europea ha infatti chiesto al Governo una manovra correttiva, pari a 3,4 miliardi, pena l’avvio di una pericolosa procedura d’infrazione. E per trovare le risorse, come sempre accade in questi casi, torna a farsi largo l’idea di un ritocco alle accise dei carburanti, provvedimento del tutto osteggiato dall’Adoc, che ricorda con facilità quanto i carburanti siano tassati in Italia rispetto al resto d’Europa.
“Siamo profondamente contrari all’eventuale introduzione di nuove accise sui carburanti per far tornare i conti – dichiara Roberto Tascini, presidente dell’Adoc – una tassa sulla tassa che penalizza gravemente i consumatori. Sia in modo diretto, con costi maggiorati al momento del rifornimento, visto che gli automobilisti devolvono il 66% delle loro spese per carburante in tasse, ponendoci al secondo posto più alto d’Europa per le spese per l’auto, dietro solo ai Paesi Bassi, con un divario rispetto alla media europea pari a 15 centesimi per litro, equivalente ad un 12% in più. Sia indirettamente, con il rialzo dei prezzi dei prodotti trasportati, del riscaldamento e dell’energia”.
La proposta dell’associazione è invece quella di ritoccare al rialzo la tassazione sul gioco d’azzardo. Sostiene Tascini: “Perché invece non reperire le risorse necessarie dall’industria del gioco d’azzardo, che ha incassato nel 2016 ben 95 miliardi di euro? Modificando la tassazione il Governo potrebbe trovare tutte le risorse necessarie per pareggiare le richieste europee. Basta comparare la tassazione tra alcuni beni indispensabili e quella sugli apparecchi del gioco d’azzardo. Lo Stato introita attraverso la tassazione il 10% dalle uova o dalla carne, dai farmaci, dal gas e dall’elettricità. Addirittura il 22% dagli affitti di immobili. Solo il 17,5% sui 26,3 miliardi di euro provenienti dalle slot-machine ed il 5,5% sui 23,8 miliardi raccolti dalle videolottery. Il solo equiparare questa ultima tassazione a quelle assegnate alle slot – conclude il presidente Adoc – quasi coprirebbe la somma richiestaci dalla UE.”