Fondo risparmiatori, Adoc: no a indennizzi a pioggia
Favorire i piccoli risparmiatori senza avvantaggiare gli speculatori. Questo l’auspicio dell’Adoc in merito alla prossima regolamentazione del Fondo per i risparmiatori.
“Siamo contrari a rimborsi a pioggia che non tengano conto delle singole posizioni e del livello di rischio dell’investimento”, dichiara Roberto Tascini, presidente dell’Adoc, “a nostro avviso è essenziale favorire i piccoli risparmiatori, verificando se realmente siano stati raggirati e truffati. Per questo è necessario valutare le singole posizioni, adottando dei criteri di valutazione come la professione, il comportamento d’investimento, la coerenza con il profilo di rischio, la tipologia del titolo, il ruolo svolto dalla Banca e l’informativa fornita”.
“Se risultasse”, continua Tascini, “che il cittadino non aveva le competenze necessarie o che sia stato tratto in inganno sull’investimento è giusto che venga indennizzato. Ma indennizzare anche chi ha investito a puri fini speculativi, ben conscio dei rischi connessi, non solo lo riteniamo eticamente sbagliato e in contrasto con il dettato Costituzionale, che tutela il risparmio e non la speculazione, ma rischia di avviare un effetto economicamente dirompente sul sistema: in futuro chi volesse investire nelle imprese, che si reggono principalmente sugli investimenti in azioni, potrebbe richiedere un rimborso di quanto investito in caso di fallimento dell’impresa, annullando il principio del rischio d’impresa”.
“Inoltre”, conclude il presidente dell’Associazione, “si realizzerebbe una disparità di trattamento con i cittadini coinvolti in precedenti default, che sono stati ristorati solo dopo attenta valutazione. Ci auguriamo pertanto che il Governo adotti una soluzione giusta e bilanciata, a tutela del piccolo risparmiatore che, spesso, ha visto sparire i risparmi di una vita perché mal consigliato o raggirato”.