Il debito pubblico pesa per oltre 32 mila euro ad abitante. È quanto stimano Federconsumatori e Adusbef ricordando l’aumento del debito pubblico, passato a maggio a 1.966,303 miliardi, “ossia oltre 61 miliardi di euro da fine novembre con la “cura Monti”, che se risulta funzionale agli interessi delle banche, dei burocrati e dei tecnocrati, vera casta degli intoccabili immuni ad ogni manovra economica di sacrifici, non funziona per i cittadini e le famiglie stremate”, denunciano le due associazioni.
Secondo i loro calcoli, il debito pubblico grava per 89.363 euro su ogni famiglia, pari a 32,771 euro sulle spalle di ogni abitante, con un incremento di 1.024 euro in più nei 9 mesi di governo per ciascuno dei 60 milioni di residenti da metà novembre 2011, ad un ritmo di 85,3 euro la mese.
Conclusione? Una bocciatura del Governo dei tecnici perché “la cura del Governo Monti – scrivono Adusbef e Federconsumatori – funziona solo per i poveri cristi, famiglie e consumatori massacrati da manovre recessive che hanno prodotto un aumento della pressione fiscale, la più totale incertezza per il futuro lavorativo di giovani generazioni, per pensionati ed esodati che non sanno più a che Santo rivolgersi, non certo per la dittatura dei mercati e degli spread quotati oggi a 480 e tornati al punto di partenza, per le borse e per il debito pubblico, che continua a crescere al ritmo di 10 miliardi al mese”.


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