L’Osservatorio Imprese e Consumatori si dà “buone regole a garanzia di tutti”. L’associazione, che mette insieme EuroService e dieci associazioni di consumatori, ha infatti presentato ieri a Roma il Nuovo Codice Procedurale “nato per disciplinare in maniera compiuta e organica le attività di gestione e tutela del credito, al fine di garantire il rispetto dei diritti dei creditori e dei consumatori”. Così l’OIC in una nota nella quale spiega che “il settore della tutela del credito negli ultimi anni è stato, infatti, caratterizzato da una forte evoluzione che, tuttavia, non è stata accompagnata da un necessario aggiornamento delle norme risalenti al 1931 (Art. 115-120 TULPS). Il Codice Procedurale OIC ha quindi l’intento di colmare le lacune normative, attraverso regole di condotta e di gestione”.

Il Codice, frutto della collaborazione fra imprese e associazioni dei consumatori di OIC, è stato redatto in accordo col Codice del Consumo e comprende le novità legislative intervenute, a cominciare dalle disposizioni normative comunitarie ed emanate dal Garante della Privacy e dal Garante della Concorrenza e del Mercato. Il Nuovo Codice Procedurale disciplina nello specifico: il trattamento dei dati; le attività di rintraccio; i contatti telefonici; le comunicazioni epistolari; le comunicazioni elettroniche; i contatti domiciliari; l’attività legale; la Gestione delle contestazioni e dei reclami.

“Il settore della tutela e gestione del credito – ha dichiarato il presidente dell’Osservatorio Imprese e Consumatori, Antonio Persici – rappresenta un’attività utile e necessaria sia per il creditore, sia per il debitore, ma che purtroppo è ancora regolata da una normativa obsoleta. Il Nuovo Codice Procedurale OIC è stato quindi concepito proprio per far fronte all’assenza di una normativa aggiornata e rappresenta l’armonizzazione tra due interessi solitamente contrapposti, quello delle imprese e quello dei consumatori, che hanno trovato un’unica strada nata dalla condivisione di principi orientati non più alla convenienza di una sola parte, ma al bene comune”.


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