Il caos che ha coinvolto Cipro sta mettendo in agitazione tutti i mercati e, soprattutto, gli altri Paesi europei. Dall’Associazione Bancaria Italiana arrivano rassicurazioni: “Le banche italiane hanno una posizione di grande solidità. Dai dati della Banca dei regolamenti internazionali (Bri) risultano esposte verso Cipro in misura minima, complessivamente fra tutte sotto un miliardo di euro. Di qui la massima serenità nell’escludere il rischio contagio”.
Il caso Cipro, scoppiato qualche giorno fa, mette paura perché prevede per la prima volta un prelievo forzoso sui conti correnti dei cittadini: per dar via all’intervento europeo di salvataggio, l’UE ha chiesto un balzello del 6,75% e del 9,9% rispettivamente per le giacenze inferiori e superiori a 100mila euro, per un contributo totale previsto a 5,8 miliardi. Le banche, per evitare l’improvvisa fuga di capitali, hanno deciso di chiudere per tre giorni e dalle agenzia di stampa si apprende che resteranno chiuse anche domani e dopodomani.
Da Bruxelles assicurano che il prelievo forzoso deciso per Cipro è un “caso unico” e “senza paragoni” con altri Paesi Ue poiché il settore bancario a Cipro è sovradimensionato rispetto alla sua economia. L’intervento è quindi stato deciso per evitare il collasso delle banche. Bruxelles è disposta, affermano le fonti, ad appoggiare una revisione della progressività della tassa (che si applicherà all’ammontare dei depositi a venerdì scorso) purché, come già chiesto dalla Bce, il saldo finale del contributo di Nicosia non cambi.
Intanto l’euro perde terreno sui mercati internazionali sotto l’effetto dei timori legati al salvataggio di Cipro: la moneta unica europea viene scambiata a 1,29 dollari (1,3060 venerdì scorso dopo la chiusura di Wall street). Forte la discesa nei confronti dello yen a 122,15.


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