Le tensioni sul mercato dei titoli sovrani richiedono di perseverare nelle politiche di risanamento dei conti pubblici e di sostegno alla crescita, a livello nazionale, e in quelle di rafforzamento degli strumenti per la stabilità finanziaria, a livello europeo e globale. Così ha esordito, ieri,  il vice Direttore generale della Banca d’Italia, Salvatore Rossi, in una audizione alla Camera sul Documento di Economia e Finanza 2012. “I rischi connessi con il perdurare delle tensioni sui mercati del debito sovrano restano elevati; richiedono di perseverare nelle politiche di risanamento dei conti pubblici, di avanzare nelle riforme a sostegno della crescita, di contribuire al rafforzamento degli strumenti per la stabilità finanziaria a livello europeo e globale”, ha detto Rossi.Secondo Bankitalia “il lungo periodo di bassa crescita dell’economia prima della crisi globale, la recessione in corso, richiedono di concentrare gli sforzi della politica economica nel recupero di competitività e nella creazione di condizioni favorevoli alla ripresa dello sviluppo economico”.
Secondo Rossi “i risultati del contrasto all’evasione fiscale e della razionalizzazione della spesa potranno consentire nel medio termine di ridurre le elevate aliquote di prelievo sul lavoro e sull’attività d’impresa, sostenendo la competitività dell’economia”.
Se i risparmi conseguiti – mette in luce Rossi – ”fossero destinati alla riduzione delle imposte, la crescita economica ne beneficerebbe significativamente: mantenendo contemporaneamente in pareggio il bilancio, la pressione fiscale potrebbe ridursi nel periodo 2014-2016 di oltre 3 punti percentuali rispetto al livello atteso per il 2013, riportandosi a un meno penalizzante 42% – ha rilevato – appena sotto il livello del 2010. Rimarrebbe verosimilmente un divario rispetto alla media degli altri paesi dell’area dell’Euro, che nel 2010 era inferiore al 40%. I contribuenti ligi ai doveri fiscali – sottolinea ancora Rossi – potrebbero trarre ulteriore giovamento da una riduzione delle aliquote legali finanziata dai risultati del contrasto all’evasione”.
“Esistono rischi di un più lento recupero; di contro, si potrebbe assistere a un anticipo della ripresa alla fine di quest’anno, se cesseranno le preoccupazioni dei mercati finanziari internazionali sulla credibilità delle politiche di risanamento fiscale e di rilancio della crescita, sull’efficacia della governance europea, con un deciso effetto di riattivazione del credito e della fiducia degli investitori”, ha concluso Rossi.


Vuoi ricevere altri aggiornamenti su questi temi?
Iscriviti alla newsletter!



Dopo aver inviato il modulo, controlla la tua casella per confermare l'iscrizione
Privacy Policy

Parliamone ;-)