Mini crescita per il biennio in corso, con un aumento del Pil previsto dello 0,7% quest’anno e dell’1% nel 2015. Consumi ancora deboli, inflazione stabile, ma disoccupazione ancora in salita, prevista al 12,6% per il bimestre ottobre-novembre. Sono i dati che emergono dal bollettino mensile della Banca d’Italia, che fa il punto sulla situazione economica internazionale e nazionale.
In Italia le prospettive migliorano ma la dispersione è elevata e l’occupazione rimane debole, sostiene Bankitalia: il Pil ha interrotto la propria caduta nel terzo trimestre del 2013 ma la situazione è molto diversa a seconda delle categorie di imprese e della loro localizzazione geografica. “Al miglioramento delle prospettive delle imprese industriali di maggiore dimensione e di quelle più orientate verso i mercati esteri, si contrappone un quadro ancora sfavorevole per le aziende più piccole, per quelle del settore dei servizi e per quelle meridionali – spiega Bankitalia – Nonostante i primi segnali di stabilizzazione dell’occupazione e di aumento delle ore lavorate, le condizioni del mercato del lavoro restano difficili. Il tasso di disoccupazione, che normalmente segue con ritardo l’andamento del ciclo economico, ha raggiunto il 12,3 per cento nel terzo trimestre e sarebbe ulteriormente salito al 12,6 nel bimestre ottobre-novembre”.
L’inflazione è in calo, l’aumento dell’Iva si è riversato solo in parte sui prezzi finali, ma le condizioni del credito rimangono ancora tese e difficili. Il credito alle imprese non ha ancora beneficiato del miglioramento delle condizioni sui mercati finanziari, è diminuito in Italia, nei tre mesi terminanti in novembre, di oltre l’8 per cento su base annua e continua a rappresentare un freno alla ripresa.
I prestiti risentono della bassa domanda per investimenti e, dal lato dell’offerta, dell’elevato rischio di credito e della pressione della recessione sui bilanci delle banche.
Domanda estera e ripresa graduale degli investimenti sono alla base della previsione di una “crescita moderata” nel biennio 2014-2015. Afferma Bankitalia: “Quest’anno si registrerebbe una moderata ripresa dell’attività economica, che accelererebbe, sia pur in misura contenuta, l’anno prossimo: dopo essersi ridotto dell’1,8 per cento nel 2013, il PIL crescerebbe dello 0,7 quest’anno e dell’1,0 per cento nel 2015. La ripresa sarebbe trainata dalla domanda estera e dalla graduale espansione degli investimenti produttivi, favoriti dal miglioramento delle prospettive di domanda e dalle accresciute disponibilità liquide delle imprese, grazie anche al pagamento dei debiti commerciali pregressi delle Amministrazioni pubbliche. Le condizioni del credito rimarrebbero però ancora tese. Il rapporto tra investimenti e PIL si manterrebbe al di sotto della media storica. Resterebbero deboli i consumi. Il miglioramento dell’economia si trasmetterebbe con i consueti ritardi alle condizioni del mercato del lavoro: l’occupazione potrebbe tornare a espandersi solo nel 2015”.
La previsione di Bankitalia è quella di un’inflazione ancora contenuta: 1 per cento per quest’anno, 1,4 per cento per il 2015, con una crescita contenuta dei prezzi interni. Rimangono però rischi al ribasso per la crescita e per la dinamica dei prezzi: “Se le condizioni di accesso al credito rimanessero restrittive più a lungo di quanto prefigurato o se i pagamenti dei debiti commerciali delle Amministrazioni pubbliche registrassero differimenti, la ripresa degli investimenti sarebbe ritardata. Il riaccendersi di timori sulla determinazione delle autorità nazionali nel perseguire il consolidamento delle finanze pubbliche e nell’attuare le riforme strutturali, o di quelle europee nel proseguire nella riforma della governance dell’Unione, potrebbe riflettersi sfavorevolmente sui tassi di interesse a lungo termine. Il rischio di una deflazione generalizzata resta nel complesso modesto, ma il calo dell’inflazione potrebbe essere più accentuato e persistente di quanto prefigurato, specie se la debolezza della domanda si riflettesse sulle aspettative”.


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