Via libera da Bruxelles allo schema di garanzia statale indicato dal Governo italiano per cancellare i prestiti in sofferenza dai bilanci delle banche: il piano non comporta aiuti di Stato perché “sarà remunerato in linea con le condizioni di mercato per il rischio assunto concedendo una garanzia sui prestiti cartolarizzati in sofferenza”. Si tratta di un passaggio necessario per il varo del decreto salva banche, da parte del Governo.
Decreto che è all’ordine del giorno del Consiglio dei ministri di stasera, dove però non dovrebbero entrare le norme sugli indennizzi agli obbligazionisti delle 4 banche interessate: è probabile che alla fine si decida di procedere attraverso un decreto ministeriale.
La Commissione europea ha poi proposto di rinviare di un anno (al 3 gennaio 2018) l’entrata in vigore della direttiva MIFID II, prevista per il prossimo 3 gennaio 2017, sostentendo che le banche e i regolatori hanno bisogno di più tempo per prepararsi alla direttiva che fissa l’architettura dei mercati finanziari della zona euro. Secondo l’esecutivo Ue la richiesta di proroga è dovuta a “problemi tecnici di implementazione di tipo straordinario” affrontati dai regolatori e dagli operatori di mercato.
 
 
Critica Adiconsum: “Alla luce del parziale successo della direttiva MIFID I e dei miglioramenti apportati nella MIFID II non condividiamo la proposta di rinvio della Commissione europea – dichiara Pietro Giordano, Presidente di Adiconsum – A parere di Adiconsum, infatti, il rinvio non consente una maggiore tutela né dei risparmiatori né degli investitori finanziari. Rinviare quanto previsto dalla MIFID II, soprattutto alla luce delle difficoltà che si stanno registrando sul fronte della tutela dei risparmiatori e delle sofferenze delle banche, non aiuterà il superamento di tale momento critico, che invece ha bisogno di regole certe e trasparenti per far ripartire il mercato”.


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