Rc auto, Ivass: 391 euro in media nel 2023 ma ora con tendenza al rallentamento (Foto Pixabay)

Nel 2023 il premio medio dell’rc auto ammonta a 391 euro, in aumento del 5,8% rispetto all’anno precedente. Dopo dieci anni di diminuzione l’inflazione ha spinto al rialzo i prezzi dell’rc auto e a maggio il premio medio è stato di 400 euro. Ma la crescita sta rallentando.

“Ci attendiamo che la tendenza al rallentamento prosegua nei prossimi mesi”, ha detto il presidente Ivass (Istituto per la vigilanza sulle assicurazioni) Luigi Federico Signorini nella Relazione annuale sull’attività svolta nel 2023.

Il quadro d’insieme e i numeri Ivass

Per le polizze vita, i premi raccolti nel 2023 ammontano a 91,2 miliardi di euro. La raccolta vita si riduce del -3,3% rispetto all’anno precedente e avviene per il 57,4% tramite sportelli bancari e postali, il 27,4% tramite agenzie e il 13,6% tramite consulenti finanziari. Il 70,6% riguarda polizze vita rivalutabili e il 21,7% polizze unit-linked.

Nel ramo danni, la raccolta è aumentata per il terzo anno consecutivo e ha raggiuntoi 38 miliardi di euro. Crescono le coperture per i rischi diversi dall’ rc auto. La raccolta danni cresce del +6,6% rispetto all’anno precedente e avviene per il 76,6% tramite agenzie, il 10,2% tramite broker, l’8,7% tramite sportelli bancari e postali, il 4,1% tramite vendita diretta e lo 0,3% tramite consulenti finanziari. Il 42,4% riguarda polizze auto, il 20,2% assicurazioni su immobili, il 19,5% sulla salute e il 10,6% per copertura della rc generale.

Rc auto, prezzi in aumento ma ci si attende un rallentamento

Per le autovetture, il premio medio nel 2023 ammonta a 391 euro (+5,8% sull’anno prima). Sono assicurati 32,9 milioni di veicoli, su cui si registrano 1,8 milioni di sinistri, per un costo medio di 4.646 euro. Per i ciclomotori e motocicli, il premio medio ammonta a 266 euro (+9,6%). Sono assicurati 4,5 milioni di veicoli, su cui si registrano 146 mila sinistri per un costo medio di 6.961 euro. Il 18% delle polizze rc auto stipulate prevede una scatola nera, con effetti di riduzione del premio.

«Dopo dieci anni di diminuzioni, dalla seconda metà del 2022 l’inflazione ha cominciato a spingere verso l’alto i premi della r.c. auto – ha spiegato Signorini – Alla fine del 2023 i prezzi delle relative polizze erano cresciuti del 7,9 per cento rispetto a un anno prima. La crescita è proseguita nei primi mesi del 2024; sta ora rallentando. A maggio il premio medio è stato pari a 400 euro, un valore che resta peraltro, seppure di poco, inferiore a quello dell’anno precedente la pandemia. Ci attendiamo che la tendenza al rallentamento prosegua nei prossimi mesi».

Il presidente Ivass ricorda alcuni suggerimenti dell’istituto per comprimere i prezzi e aumentare la concorrenza nel settore, soffermandosi sul caso della scatola nera.

«Chi sceglie di installare la scatola nera – ha detto Signorini – ottiene sconti notevoli dalla propria compagnia, perché è incentivato a rispettare attentamente le norme di circolazione e quindi ridurre il rischio di incidenti; ma poiché non esiste attualmente una prassi di scambio di dati fra le compagnie, la sua adozione può creare effetti di lock-in, a detrimento della concorrenza, perché i benefici acquisiti dimostrando un comportamento di guida prudente possono andare persi se si cambia assicuratore. Abbiamo quindi suggerito di rendere sistematico il trasferimento fra compagnie di alcuni dati chiave registrati dalle scatole nere».

Eurovita, educazione finanziaria, siti fake

Signorini ha inoltre ricordato come buona notizia “la soluzione della crisi di Eurovita”.

«Gli assicurati di Eurovita hanno conservato il diritto alle prestazioni per l’intero capitale maturato e hanno usufruito della continuità dei contratti tra la vecchia compagnia e quella nata dalle sue ceneri, mantenendo le medesime caratteristiche contrattuali, opzioni e garanzie in precedenza riconosciute – ha spiegato il presidente Ivass – Nel prossimo futuro i contratti dovranno passare alle cinque imprese azioniste della nuova compagnia; anche in questo caso saranno preservate le prestazioni maturate e le caratteristiche dei contratti originari. Si sono così tutelati i diritti patrimoniali dei contraenti e si è evitato il pericolo, non trascurabile, di ripercussioni sulla stabilità finanziaria».

Fra le cose da attuare, c’è il “Fondo assicurativo vita” previsto dalla Legge di bilancio e non ancora operativo.

Il presidente Ivass ha poi ricordato che una legge dello scorso marzo ha introdotto l’educazione finanziaria, assicurativa e previdenziale nel programma di educazione civica nelle scuole.

«L’approvazione della legge non è che il primo passo. Per tradurla in pratica occorrerà molto lavoro organizzativo e formativo, a cui l’Ivass si sta preparando a contribuire, in stretto raccordo con la Banca d’Italia. Abbiamo intanto rinnovato il materiale didattico per gli alunni e per i docenti dei tre livelli della scuola e avviato programmi di formazione dei docenti».

Nella relazione c’è spazio per i siti fake, per i quali ora l’Ivass può ordinare direttamente l’oscuramento. Dallo scorso novembre ne ha chiusi 119 mentre altri 96 si sono messi spontaneamente offline dopo le richieste di chiarimento. Prima di novembre, nel solo 2023, ne erano stati segnalati 205. «Abbiamo intensificato il dialogo con i gestori della rete internet, chiedendo loro di verificare ex ante la regolarità degli intermediari e negare l’accesso ai canali online a tutti gli pseudo-intermediari assicurativi privi di autorizzazione e assenti dal registro ufficiale», ha spiegato Signorini.

L’Arbitro assicurativo invece non è ancora partito. Per vari anni, ha ricordato l’Ivass, ai consumatori di assicurazione è mancata una tutela che è prevista dalla legge, e che si è rivelata molto utile nei comparti del credito e della finanza. Vi è ora un nuovo testo. «Confidiamo che le rimanenti difficoltà siano superate e che si possa finalmente completare in tempi stretti il quadro normativo, cui seguiranno gli adempimenti organizzativi indispensabili».


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