Rc auto, Consumatori: rialzi immotivati, sugli automobilisti stangata da 1 miliardo e mezzo (Foto Pixabay)

Sugli automobilisti le tariffe rc auto con i loro aumenti hanno portato a una stangata da 1 miliardo e mezzo di euro. E gli ulteriori rialzi di cui parla l’Ania sono “immotivati”. Questo il tenore del commento delle associazioni dei consumatori davanti ai dati diffusi oggi dall’Ania sull’andamento dei prezzi rc auto in Italia: nel 2023 sono in aumento del 4,3% con un rincaro imputato all’andamento dell’inflazione.

“Le tariffe Rc auto salgono nonostante il miglioramento dei conti economici delle imprese assicuratrici e l’aumento della loro redditività – commenta il Codacons – e in due anni i rincari delle polizze hanno determinato una stangata complessiva da +1,5 miliardi di euro in capo agli automobilisti italiani”.

A partire dalla seconda metà del 2022, prosegue l’associazione, “i prezzi delle polizze hanno iniziato a crescere, portando il premio medio a maggio 2024 a quota 400 euro, secondo gli ultimi dati diffusi dall’Ivass. Questo significa che in poco più di due anni le tariffe Rc auto hanno subito un rincaro complessivo del 13,3%, passando da una media di 353 euro di gennaio 2022 (dato Ivass) ai 400 attuali, con un aumento di ben 47 euro a polizza”.

Per l’associazione sono rincari non giustificati dall’incidentalità in Italia e “cozzano con la situazione economica delle compagnie di assicurazioni per le quali la dotazione patrimoniale si è consolidata, la redditività è migliorata e la liquidità è divenuta più distesa”.

 

Rc auto, Ivass: 391 euro in media nel 2023 ma ora con tendenza al rallentamento (Foto Pixabay)

 

UNC: rialzi immotivati

L’Ania spiega poi che nel 2023 il divario fra il premio medio rc auto in Italia e quello europeo è sceso a 36 euro. Nella prima metà degli anni 2000 era di oltre 200 euro. Non basta per l’Unione Nazionale Consumatori.

«È chiaro che dal 2000 ad oggi il divario con l’Europa è sceso, così come i premi rc auto. Il problema è che quel trend in discesa, invece di proseguire, dopo la fine dei lockdown si è interrotto – commenta il presidente UNC Massimiliano Dona – La scusa è quella dell’inflazione che però non spiega rincari che, per citare l’ultima indagine Iper dell’Ivass relativa al primo trimestre 2024, sono pari al 7,2% su base annua».

Si tratta insomma di rialzi immotivati per l’UNC.

Prosegue Dona: «Cogliamo l’occasione per chiedere all’Ivass di migliorare il comparatore pubblico Preventivass che, a differenza del precedente, si limita a comparare i preventivi riferiti al solo contratto base r.c. auto, senza possibilità di aggiungere ad esempio furto, incendio, eventi atmosferici, copertura che ora ha subito aumenti esponenziali».


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