Rc auto, i Consumatori: i prezzi devono scendere (Foto Pixabay)

L’andamento dell’rc auto fotografato dall’Ivass vede reazioni diverse da parte dei Consumatori. Le tariffe stanno rallentando, dopo che l’elevata inflazione aveva spinto verso l’alto i premi rc auto, e a maggio il premio medio è stato di 400 euro, inferiore all’anno precedente la pandemia.

Per l’Unione Nazionale Consumatori la reazione è un complessivo “meglio tardi che mai”, mentre il Codacons adombra il sospetto che sugli assicurati vengano in qualche modo scaricati i costi della logistica internazionale e i prezzi al rialzo dei ricambi auto.

Rc auto, “i prezzi devono tornare a scendere”

«Meglio tardi che mai! – afferma Massimiliano Dona, presidente dell’Unione Nazionale Consumatori, davanti alla previsione di un rallentamento dell’rc auto – Considerati i guadagni stratosferici avuti dalle compagnie durante i lockdown, i rincari con la scusa dell’inflazione erano del tutto ingiustificati, oltre che abnormi. Ora speriamo che il trend in discesa dei premi prosegua ininterrottamente, come avvenuto per 10 anni».

Per il Codacons il rallentamento delle tariffe Rc auto monitorato dall’Ivass è insufficiente e i prezzi delle polizze “risultano ancora oggi immotivatamente in rialzo”.

«Terminati gli effetti del caro-energia e dell’inflazione, e in assenza di un incremento della incidentalità in Italia, le tariffe Rc auto dovrebbero invertire la rotta a tornare a scendere – afferma il presidente Carlo Rienzi – Al contrario l’Ivass certifica un trend al rialzo, seppur in rallentamento, anche nei primi mesi del 2024, con la polizza media che si attesta oggi sui 400 euro».

Da più parti, prosegue poi il Codacons, “si avanza il sospetto che le compagnie di assicurazioni, anche in assenza di un incremento dei sinistri lungo le strade italiane, stiano scaricando sugli assicurati le conseguenze della crisi della logistica internazionale, che ha portato a rincari per le componentistiche auto e soprattutto per i pezzi di ricambio, e ad un allungamento dei tempi delle riparazioni. Una situazione sulla quale l’Ivass farebbe bene a puntare il proprio faro, per capire se ci siano alterazioni del mercato o fenomeni speculativi a danno di automobilisti e assicurati”.


Vuoi ricevere altri aggiornamenti su questi temi?
Iscriviti alla newsletter!



Dopo aver inviato il modulo, controlla la tua casella per confermare l'iscrizione
Privacy Policy

Parliamone ;-)