La notizia sull’inchiesta della Procura di Trani, che ieri ha mandato la Guardia di Finanza negli uffici di Standard and Poor’s per supposte manipolazione del mercato e abuso di informazioni privilegiate, fa tornare a gran voce la richiesta di un’agenzia di rating europea. 
Lo ha ribadito anche il Presidente della Banca Centrale Europea, Mario Draghi, sottolineando come la reputazione delle agenzie sia stata “intaccata durante la crisi”.
Secondo l’Aduc, però, un’agenzia di rating europea non sarebbe l’unica soluzione. “Purtroppo è l’Europa occidentale che è in crisi. In crisi per i propri mastodontici apparati pubblici, per i sistemi fiscali e per la configurazione del lavoro, della previdenza e dell’assistenza”.
Tutto questo, secondo l’Associazione, deve diventare più leggero, flessibile e competitivo, altrimenti non saremo in grado di rispondere alle sfide dei mercati globalizzati. Ma, proprio in questi giorni, gli italiani si trovano di fronte alla difficoltà che c’è quando si cercano di rompere incrostazioni corporative e antichi tabù: intere categorie professionali e imprenditoriali in protesta per la difesa dei loro vecchi privilegi.


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