La norma sulla tracciabilità dei pagamenti, che fissa il limite del contante a 1000 euro, è “pienamente condivisa”. Però la sua applicazione va migliorata, a partire dall’estensione dell’esenzione dell’imposta di bollo a tutti coloro che non sono titolari di conti corrente e di carte di pagamento, e abbattendo le spese di tenuta della carta di credito.Questa la posizione di Adiconsum, che ha inviato una lettera al Presidente del Consiglio Mario Monti, al presidente dell’Abi Giuseppe Mussari, e all’Amministratore Delegato di Poste Italiane Massimo Sarmi, sul provvedimento contenuto nella legge Salva-Italia che fissa il tetto per i pagamenti in denaro contante a 1000 euro. Adiconsum, spiega una nota stampa, “condivide pienamente la norma che porterà come risultato immediato il risparmio di costi per la diminuzione dell’utilizzo del contante e l’aumento della bancarizzazione, con vantaggi sia per il sistema bancario che per quello postale”. Allo stesso tempo, l’associazione ribadisce come “la lotta all’evasione fiscale e alla corruzione vada perseguita strenuamente, sottolineando però che gli evasori, che tanto danno arrecano al Paese, non sono i pensionati”.
Afferma il segretario generale Pietro Giordano: “L’esenzione dal pagamento dell’imposta di bollo e dei costi bancari è riservata solo alle pensioni minime, che comunque non rappresentano la maggioranza dei pensionati. Adiconsum ne chiede  l’estensione a tutti i non titolari di conto corrente bancario o postale o non possessori di carta di pagamento”. Serve inoltre un’adeguata campagna di informazione, perché “non si ripeta quanto accaduto per la norma sulla soglia dei 2.500 euro sui libretti al portatore entrata in vigore il 30 settembre scorso. I consumatori che, per mancanza di una seria campagna informativa, non hanno provveduto all’adeguamento, stanno, infatti, ricevendo multe anche di 3.000 euro”.


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1 thought on “Adiconsum scrive a Monti: migliorare norme su tracciabilità pagamenti

  1. sò già che censurerete quello che dico,disponibile a documentarlo,ma costringere le persone ad utilizzare mezzi alternativi di pagamento come assegni e carte di credito,senza fare una legislazione che garantisca i correntisti da truffe che vedono responsabilitò oggettiva degli intermediari è dare le chiavi di casa ai ladri.
    Mi sono visto addebitare sul conto corrente postale nel mese di Agosto un assegno da me mai emesso,ancora attendo risposte dalle poste,nonostante una denuncia e l’intervento di impotenti associazioni dei consumatori,qualcuno vuole indagare sull’affidabilità di questo ente?.

Parliamone ;-)

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