Nel 2012 calano le rapine in banca e nelle tabaccherie, ma aumentano i colpi messi a segno contro esercizi commerciali e uffici postali. La grande distribuzione fa registrare il più elevato indice di rischio con 13,6 rapine ogni 100 punti operativi. Alla Giornata della Sicurezza dell’Associazione Bancaria Italiana sono stati presentati i dati del quarto Rapporto Intersettoriale sulla Criminalità Predatoria: questi dicono che, a fronte di un aumento del 5% di tutte le rapine denunciate in Italia nel 2012, sono diminuiti del 10,1% gli episodi criminosi messi a segno nelle banche e del 7,5% quelli compiuti ai danni delle tabaccherie. La recrudescenza del fenomeno riguarda invece gli esercizi commerciali (+13,3%) e gli uffici postali (+5,2%), mentre sono pressoché stabili le rapine nelle farmacie (+0,1%).
Secondo i dati del rapporto – messo a punto nell’ambito dell’Osservatorio Intersettoriale avviato da OSSIF, il Centro di Ricerca dell’ABI sulla Sicurezza Anticrimine in collaborazione col Servizio Analisi Criminale della Direzione Centrale della Polizia Criminale del Dipartimento di Pubblica Sicurezza del Ministero dell’Interno, Poste Italiane, Assovalori, Confcommercio, Federazione Italiana Tabaccai, Federdistribuzione e Federfarma – nel 2012 sono state denunciate 42.631 rapine, con un aumento del numero di episodi criminosi messi a segno ogni 100 mila abitanti che è passato da 66,9 nel 2011 a 71,8 nel 2012. A farla da padrone sono soprattutto le rapine fatte nella pubblica via che rappresentano la metà di tutte quelle denunciate. Per quanto riguarda il cosiddetto indice di rischio, il settore della grande distribuzione fa registrare il tasso più elevato con 13,6 rapine ogni 100 punti operativi. Seguono le farmacie con un indice di rischio pari a 6,4 rapine ogni 100 punti operativi, le banche e gli uffici postali con 3,8 e le tabaccherie con 0,8.


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