Sisma, ENEA: finanziare interventi di sicurezza con ecobonus efficienza
“Il dramma che il nostro Paese sta vivendo da mesi evidenzia l’urgenza di interventi di messa in sicurezza del patrimonio edilizio, anche utilizzando soluzioni e strumenti nuovi”, è quanto affermato da Federico Testa, presidente dell’ENEA – Agenzia nazionale per le nuove tecnologie, l’energia e lo sviluppo economico sostenibile – nel suo intervento agli Stati Generali della Nuova Edilizia, che si sono svolti oggi a Bergamo.
Dopo le scosse telluriche che hanno colpito l’Italia negli ultimi mesi, interviene, dunque, anche ENEA, evidenziando “l’urgenza di interventi di messa in sicurezza del patrimonio edilizio, anche utilizzando soluzioni e strumenti nuovi” e proponendo “un grande piano di efficientamento degli immobili per far sì che gli ingenti costi dell’antisismica siano in gran parte coperti dai risparmi sulle bollette ottenuti con interventi di efficienza energetica”.
“I tecnici”, ha spiegato Testa, “evidenziano che un investimento in sicurezza sommato a un investimento importante in efficienza energetica, come ad esempio fare il ‘cappotto termico’ a un edificio, non comporta un raddoppio dei costi perché si mette mano una volta sola a solai, ponteggi, facciate, istallazioni. Di fatto, se l’intervento in efficienza costa 100 e quello di antisismica altri 100, la sinergia tra i due fa sì che, se fatti insieme, la somma sia in realtà 130. A ciò si aggiunge un risparmio energetico sulle bollette dell’ordine del 40-60% tale da produrre flussi di cassa per coprire i costi della sicurezza”.
ENEA propone quindi di potenziare l’ecobonus in chiave antisismica e di creare un fondo, partecipato anche da privati, al quale trasferire le detrazioni riconosciute agli interventi contestuali di efficienza/sicurezza. “La previsione contenuta nella Legge di Stabilità di innalzare l’incentivo per efficienza/sicurezza è assolutamente positiva. Dobbiamo lavorare di più sulla prevenzione”, ha concluso Testa, “e trovare nuove modalità per farlo, anche perché, emergenze a parte, non possiamo più pensare che le risorse vengano interamente dallo Stato”.