Se è vero che la qualità dei servizi condiziona la qualità della vita dei cittadini, i romani non raggiungono la sufficienza. L’Indagine sulla qualità della vita e dei servii pubblici locali 2018, presentata oggi a Roma dall’Agenzia per il controllo e la qualità dei servizi pubblici locali di Roma Capitale, ritrae una “città ferma, sul cui sfondo i romani esprimono giudici critici”. “Lo spaccato di Roma non è confortante – ha commentato il Presidente dell’Agenzia, Carlo Sgandurra.

Ci sono delle eccellenze, come nel caso della cultura e delle farmacie comunali, ma altre toccano il fondo: pulizia stradale, raccolta rifiuti e trasporto pubblico. La novità è che, dopo anni di tendenza negativa, in questa edizione si rilevano dei miglioramenti, seppur minimi”. Secondo la ricerca, dopo 2 anni, nel 2018 i romani che danno voti dal 6 in su tornano in maggioranza, 52,6% di voti oltre la sufficienza (+5,1% rispetto al 2017). “La sfida è interpretare questi dati per poter trovare delle soluzioni. A Roma occorre, non solo un’agenda di sviluppo urbano ma anche un progetto dedicato alla pubblica amministrazione e un piano necessario a semplificare il sistema burocratico e a ridefinire la governance dei livelli istituzionali”.

Invito accolto dal Presidente dell’Assemblea Capitolina, Marcello De Vito, che ha espresso la necessità di “Lavorare su un masterplan. Ogni amministrazione che opera in maniera oculata si deve basare su una programmazione a 30 anni”. “Questa indagine – ha aggiunto – è un lavoro utile per capire su quali settori, servizi e zone di Roma dobbiamo migliorare”.

La ricerca dell’Agenzia è giunta alla sua undicesima edizione: le interviste sono state effettuate tra giugno e luglio 2018 su un campione di residenti dai 15 anni in su, con domande sulla percezione della qualità della vita a Roma, nella zona di residenza e il voto sui 18 servizi pubblici locali.

Bocciate tpl e igiene urbana
Il voto medio attribuito dai romani alla qualità della vita è del 5,3, un dato in crescita rispetto al minimo del 2016 (5,1), ma decisamente sotto la sufficienza. Gli aspetti più critici riguardano i servizi della pulizia stradale (3,5), della raccolta rifiuti (3,8) e di autobus e tram (4,4), che sono proprio i settori posti in cima all’indice delle priorità di intervento richiesto agli intervistati.

“Nota dolente”, il trasporto pubblico, così come lo ha definito lo stesso De Vito. La scarsa qualità è la maggiore problematica indicata dagli utenti abituali del servizio (70,7%) ma anche il principale deterrente per gli occasionali (53,2%). Gli utenti si lamentano soprattutto della qualità ed efficacia in termini di puntualità, affollamento e pulizia. Il servizio di metropolitana e ferrovia urbana invece è giudicato più positivamente di quelli di superficie: i 4 municipi periferici serviti dalle linee A e C (VII, XIII, VI, e XIV) raggiungono tutti la sufficienza piena, mentre le maggiori criticità provengono dai municipi interessati dalla linea B e dalla Roma Lido. De Vito ha ricordato l’ammissione di “Atac al concordato, un punto di partenza reale. L’ultima semestrale di Atac è stata in verde. I presupposti per migliorare ci sono.”

Per quanto riguarda l’igiene urbana, è rispettivamente di 3,5 e di 3,8 il voto medio assegnato alla pulizia delle strade e alla raccolta rifiuti. Le aree più problematiche si trovano ad est e a nord ella città. La valutazione più negativa è quella espressa dai residenti del VI municipio, alla periferia est di Roma, nonostante sia partita la raccolta differenziata porta a porta a giugno 2018.

I servizi più soddisfacenti
I settori cultura e tempo libero sono quelli che raccolgono solo voti più che sufficienti, nonostante la valutazione dei parchi e delle ville storiche nel 2018 abbia avuto solo un 6, seguendo un continuo peggioramento dal 2012. Un dato, quest’ultimo, da tenere d’occhio visto il grande patrimonio verde della Capitale. In particolare, Palaexpo e Auditorium, sono in cima alla classifica dei giudizi dei servizi pubblici locali con valutazioni medie rispettivamente di 7,7 e 7,6. Nel contesto di apprezzamento generale, le biblioteche comunali (7) e il Bioparco (6,9) si trovano ad un gradino leggermente più basso. Seguono l’acqua potabile, i musei, le biblioteche e le farmacie comunali.

Sul litorale la migliore qualità di vita
Per la qualità della vita a Roma, i più soddisfatti sono i residenti nella zona del litorale. Proprio nel municipio X si registra la massima quota di cittadini soddisfatti (57%). I meno contenti sono invece gli intervistati del centro (all’interno dell’Anello ferroviario) e soprattutto quelli della periferia esterna al GRA. Tutti i municipi danno valutazioni medie comprese far 5,5 e 5,8, con la sola eccezione del municipio VI. I municipi dove i cittadini sono più soddisfatti della propria zona si trovano principalmente nella metà sud-ovest della città.

 

Notizia pubblicata il 02/10/2018 ore 17.25


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