“Una proposta che rappresenta un passo avanti nella tutela del consumatore e rispetto al fenomeno intollerabile dei maxi conguagli. Purtroppo, però, non basta”. Lo afferma Marco Vignola, responsabile del settore energia dell’Unione Nazionale Consumatori a margine della riunione X Commissione della Camera, Attività produttive, commercio e turismo, per l’esame della proposta di legge C 3792 dell’on Baldelli, sulle fatture a conguaglio per l’erogazione di energia elettrica, gas e servizi idrici, alla quale hanno partecipato anche le associazioni dei consumatori del Cncu.

Si tratta, si legge nel testo della proposta di legge, dei ben noti bollettini relativi alle utenze dei diversi servizi essenziali in ragione delle quali i cittadini si vedono costretti a corrispondere sostanziosi conguagli. In molti casi, i conguagli ricevuti dagli utenti non sono altro che il frutto di anni di addebiti dovuti a conteggi di consumi meramente stimati, ma non effettivi. Ciò accade con particolare frequenza perché le aziende erogatrici di tali servizi non tengono conto delle periodiche letture dei contatori, oppure in seguito a errori di valutazione o, comunque, a causa di fatturazioni incongrue, certamente non imputabili agli utenti.

Molti consumatori, non avendo gli strumenti idonei per difendersi e far valere i propri diritti o, più semplicemente, per non dover entrare nel complesso e oneroso meccanismo per l’accertamento della verità per via amministrativa o giudiziaria, rischiano di trovarsi di fatto costretti a pagare somme ingenti, anche di alcune migliaia di euro, per evitare il distacco dell’utenza domestica.

Buona l’idea di ridurre da 5 a 2 anni il periodo di prescrizione per i consumi fatturati in bollette di conguaglio, ma la previsione che l’utente possa consentire, con clausola specificatamente approvata per iscritto, la fatturazione a conguaglio per periodi maggiori di due anni, non potrà che avere come conseguenza l’inserimento di questa clausola nelle condizioni generali di contratto, vanificando del tutto quanto di buono prevede la legge stessa”, precisa Vignola. “Non solo. Per assurdo, la situazione potrebbe persino peggiorare e le aziende potrebbero interpretare la norma come un’autorizzazione a poter passare dalla prescrizione attuale, pari a 5 anni, alla prescrizione ordinaria di 10 anni”, conclude Vignola.

Nel mercato tutelato di energia e gas, la soluzione possibile è la rateizzazione dell’importo. Il timore principale dunque è proiettato al 2019 quando esisterà solo il mercato libero dell’energia e questa possibilità non sarà più praticabile automaticamente.

Le sanzioni comminate dall’Antitrust sono inutili per colossi come le aziende energetiche che non si lasciano certo scoraggiare da multe che possono arrivare ad un massimo di 5 milioni di euro”, rimarca il Codici che avanza la richiesta di divieto assoluto di fatturazione stimata ed una sensibile riduzione della tariffa a carico degli utenti che effettuano l’autolettura.

Oggi abbiamo chiesto al Parlamento di legiferare in maniera definitiva affinchè la stima sia solo un’eccezione e comunque per un periodo che non può superare i due anni; abrogare il concetto di “tentativo di lettura”; legittimare l’autolettura attraverso l’accesso dei consumatori o di loro delegati al Sistema Informativo integrato presso Acquirente Unico; prevedere per gli utenti la restituzione entro 30 giorni del denaro indebitamente sborsato maggiorato degli interessi legali; eliminare la quota lettura in capo ai distributori che non hanno effettuato tale attività”.


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