Fotovoltaico, MSE smentisce “mano esterna” sul conto energia
Dopo giorni di polemiche, il Ministero dello Sviluppo economico è intervenuto sul “giallo” che ha ammantato alcune bozze del quinto conto energia. C’è una nota di due righe in cui si legge: “La notizia circolata su alcuni organi di stampa secondo cui Enel avrebbe inviato al Mise una bozza di decreto relativa agli incentivi per il fotovoltaico è, ovviamente, del tutto infondata”.
Il Ministero fa riferimento a diverse bozze del quinto conto energia, circolate online nei giorni scorsi, che hanno messo in fibrillazione il settore del fotovoltaico. L’indiscrezione che circolava era che le bozze fossero di matrice esterna, segnatamente dell’Enel, tanto che qualche giorno fa il senatore del Pd Francesco Ferrante affermava: “Sulla bozza del quinto Conto energia che sta circolando in queste ore il Ministero dello Sviluppo economico deve fare al più presto chiarezza, perché risulta che l’autore del file del documento, che è una carta intestata del Ministero, sia un’analista dell’Enel. La bozza sta provocando una sensibile e fondata agitazione tra gli operatori, perché si configurerebbe l’ennesimo attacco al settore del fotovoltaico. Il solo sospetto che vi possa essere una influenza esterna nella stesura del documento non può che accrescere lo stato di tensione nel settore”.
Richieste di chiarezza condivise da più parti. Il giallo veniva smentito dall’azienda, per la quale “nessun documento può essere attribuibile a noi” –racconta sul suo blog il giornalista di Repubblica Antonio Cianciullo – ma diffondeva preoccupazione in tutto il settore del fotovoltaico. Solo ieri Gifi Anie (Gruppo Imprese Fotovoltaiche Italiane, costituito nel 1999 all’interno della Federazione ANIE – Confindustria), per voce del suo presidente Valerio Natalizia, affermava: “In tutta onestà stento a credere che i Ministeri competenti vogliano infondere panico nel mercato fotovoltaico facendo circolare bozze – diverse tra loro nei contenuti e nella forma – piuttosto che operare con responsabilità nei confronti di un comparto industriale, quello del fotovoltaico, che ad oggi ha contribuito concretamente allo sviluppo nel nostro Paese del mercato energetico, componente fondamentale di ogni sistema economico”. I contenuti della bozza in questione, affermano le imprese, profilano “un sistema incentivante insostenibile per l’industria fotovoltaica italiana. Registro per tutti gli impianti al di sopra dei 3 kW di potenza, limite di 100 mln euro di spesa a semestre per nuovi impianti, dimezzamento delle tariffe dal 1 luglio 2012 anche per gli impianti più piccoli e su edificio, sono i principali aspetti negativi emersi dalla lettura delle bozze in circolazione”. Da qui la richiesta della smentita.
