Da domenica prossima a Modena dovrebbe partire l’applicazione dell’imposta di soggiorno. Un provvedimento avversato da Federalberghi sia perché porterebbe a violazioni della privacy – ci sono diverse esenzioni che richiedono altrettante autodichiarazioni da parte dei clienti – sia perché si avvierebbe in un contesto di crisi e di difficoltà quale quello determinato dal sisma in Emilia Romagna.
Venerdì 22 giugno, informa Federalberghi, è arrivata agli albergatori di Modena la comunicazione che da domenica 1° luglio dovranno far pagare alla clientela l’imposta di soggiorno. La Federazione spiega che la tassa oscillerà dai 50 centesimi delle strutture ad 1 stella, ai 4 euro per quelle a 5 stelle, ma “risulta estremamente sui generis la lista delle esenzioni per le quali si va dai minori di 12 anni ai ‘soggetti che assistono degenti ricoverati in strutture sanitarie… in ragione di 1 accompagnatore per paziente’, dai soggetti che prestano servizio di volontariato a quelli che soggiornano ‘causa eventi e calamità naturali’, per una plateale invasione della privacy che espone l’albergatore a rischi legali e il cliente ad un obbligo di autodichiarazione al di fuori di ogni regola”.
Il momento in cui si chiede di applicare l’imposta è difficile e, prosegue la Federazione, “il caso appare come l’ennesimo controsenso di una tassa creata a livello nazionale senza una logica precisa, che mostra l‘incapacità della politica di capire le priorità sociali”. Da qui l’appello al mondo politico, nazionale e locale, “per una scelta di razionale buon senso e di opportuno slittamento di quanto stabilito in una fase sicuramente non di emergenza come l’attuale”.


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