
Povertà energetica in aumento, le iniziativa del Banco dell'energia
Povertà energetica in aumento, Banco dell’energia: riguarda il 13,3% della popolazione
Povertà energetica in aumento: nei primi tre mesi di quest’anno potrebbe coinvolgere oltre il 13% della popolazione, pari a tre milioni e mezzo di famiglie in emergenza. Il Banco dell’energia presenta nuovi progetti. Entrano nuovi firmatari, fra i quali Edison e Terna
Nei primi tre mesi di quest’anno le famiglie in povertà energetica potrebbero arrivare a 3 milioni e mezzo, passando dall’8% della popolazione al 13,3%, il valore più alto da quando si è iniziato a misurare la povertà energetica. In Italia solo un cittadino su quattro sa cosa sia la povertà energetica ma, una volta spiegata, oltre la metà ritiene che il problema sia prioritario e molto diffuso.
Banco dell’energia, obiettivo 2 milioni di euro entro il 2024
È in questo contesto che si colloca l’azione del Banco dell’energia, onlus nata con la volontà di sostenere le famiglie che si trovano in una situazione di vulnerabilità economica e sociale con un focus sulla povertà energetica. L’obiettivo del Banco dell’energia, che nei giorni scorsi ha riunito il board dei firmatari e annunciato nuove adesioni, è di arrivare a raccogliere 2 milioni di euro entro il 2024 per contrastare la povertà energetica. Fra i nuovi firmatari ci sono Edison e Terna.
Nella riunione del 6 aprile è stato presentato il piano di tre anni che, dal 2022 e fino al 2024, vedrà aumentare le risorse economiche messe in campo: l’obiettivo del nuovo programma di raccolta fondi è appunto quello di raggiungere 2 milioni di euro entro il 2024. Non solo: nel triennio a venire, secondo il piano di Banco dell’energia, si arriverà ad attivare oltre 30 progetti su tutto il territorio nazionale grazie al supporto di enti o aziende che affiancheranno e sosterranno i progetti del Banco dell’energia.
Durante la plenaria hanno ufficialmente firmato il Manifesto contro la povertà energetica Edison, Terna e WIT, così come Fondazione Fiera Milano e Fondazione Francesca Rava, Banco Alimentare e Ircaf – Istituto Ricerche Consumo Ambiente e Formazione.

Povertà energetica, i numeri
I numeri della povertà energetica sono in crescita. Lo erano già durante la fase della pandemia, col Covid che ha esacerbato la situazione e con i successivi aumenti del prezzo dell’energia. Su tutto questo peseranno anche le ripercussioni geopolitiche del conflitto in Ucraina.
Secondo una stima della Fondazione Utilitatis, dice il Banco dell’energia, «il costante aumento del prezzo dell’energia porterebbe ad un aumento del 5,34% delle famiglie in povertà energetica (circa 300mila) arrivando al 13,34% nel primo trimestre 2022, il più alto valore mai riscontrato da quando è cominciata la misurazione della povertà energetica».
Non c’è solo questo, che già annuncia un aggravamento ulteriore del fenomeno. Da una riceerca che Ipsos ha condotto per il Banco dell’energia risulta che solo 1 italiano su 4 sa cosa sia la povertà energetica, ma una volta spiegato il concetto il 53% questi pensa che il problema sia prioritario e che l’Italia ne sia interessata in maniera importante.
I numeri della povertà energetica stanno insomma crescendo. Le stime finora diffuse sono diverse e molto varie.
Povertà energetica, di cosa stiamo parlando?
«La povertà energetica riguarda, secondo alcune misure, un cittadino europeo su quattro e più di un italiano su sei; è un problema riconosciuto da tempo dalla Commissione europea e sta richiamando crescente attenzione tra i governi dei paesi membri dell’UE», si legge nel Manifesto contro la povertà energetica di Banco dell’energia.
I più colpiti dalla povertà energetica, dice la campagna Right To Energy, continuano a essere le fasce di popolazione più vulnerabili, famiglie a basso reddito, famiglie monoparentali, anziani, immigrati.
Ma cos’è la povertà energetica? Deriva da una combinazione di basso reddito, elevata quota del reddito disponibile speso per l’energia e scarsa efficienza energetica, soprattutto negli edifici. Povertà energetica significa non riuscire a pagare le bollette, certo, non riuscire a riscaldare, illuminare o raffreddare casa ma non è questa l’unica dimensione del fenomeno, sul quale ha impatto l’insieme di basso reddito, scarsa efficienza energetica di abitazioni ed elettrodomestici, limitata conoscenza degli strumenti di agevolazione e difficoltà di accesso, aumento del costo dell’energia e delle materie prime. La povertà energetica ha ripercussioni su salute, benessere e qualità di vita dei cittadini.
Nuovi progetti contro la povertà energetica
Il Banco dell’energia ha attivato diversi progetti contro la povertà energetica. “Energia in periferia”, ad esempio, si svolge in collaborazione con Acea e Federconsumatori Lazio ed è promossa a sostegno delle famiglie in situazione di disagio a causa della povertà energetica che vivono nel quartiere Torpignattara a Roma, attraverso un contributo economico che andrà a coprire le spese di un anno di utenze per nucleo familiare, insieme a corsi di educazione al risparmio energetico.
Con la collaborazione del neo-firmatario Edison, Banco dell’energia ha promosso un progetto nel Sud Italia a sostegno delle famiglie in condizioni di vulnerabilità economica e sociale in Calabria.
«La povertà energetica è un fenomeno che colpisce maggiormente coloro che vivono nel Sud del Paese – ha detto Nicola Monti, Amministratore Delegato di Edison – Per questo motivo con la nostra adesione al Manifesto Insieme per contrastare la povertà energetica abbiamo voluto dedicare un progetto specifico alla Regione Calabria. Il nostro contributo alle famiglie e ai soggetti vulnerabili – continua Monti – si sostanzierà attraverso un sostegno economico per il pagamento delle bollette e un vero e proprio affiancamento dei TED Tutor per l’Energia Domestica per favorire una maggiore consapevolezza sui consumi energetici di queste famiglie».
«L’obiettivo che ci siamo posti come Banco dell’energia è ambizioso ma raggiungibile – ha detto Marco Patuano, Presidente di A2A e della onlus – Soprattutto se, come sta succedendo, molti enti e società importanti decidono di fare sistema ed entrare a far parte del Banco. Ci stiamo consolidando in fretta e ciò è testimonianza del fatto che abbiamo intercettato un bisogno che esisteva da tempo ma che era latente. Ora dobbiamo lavorare tutti insieme per contribuire a ridurre la povertà energetica».
