Passaggio al mercato libero energia, Federconsumatori: cronaca di un disastro annunciato
Dopo lo stop al mercato tutelato del gas, che c’è stato il 10 gennaio, c’è il passaggio al mercato libero nell’energia elettrica. E anche in questo caso ci sono “tante criticità, dubbi e gravi sottovalutazioni”, afferma Federconsumatori
Il passaggio al mercato libero dell’energia viene così riassunto da Federconsumatori: “cronaca di un disastro annunciato”. Dopo lo stop al mercato tutelato del gas, che c’è stato il 10 gennaio, ci sarà il passaggio al mercato libero nell’energia elettrica. E anche in questo caso ci sono “tante criticità, dubbi e gravi sottovalutazioni”, commenta l’associazione.
Mercato elettrico, i risultati delle aste
“Come si sta verificando in questi giorni per la fine del mercato tutelato del gas, che procede tra disinformazione, scorrettezze commerciali e abusi, il disagio creato dalle scelte adottate dal Governo e dall’Autorità di regolazione si manifesta ora anche nel caso del mercato elettrico – afferma Federconsumatori – Si sono tenute ieri, infatti, le aste per il fine tutela dei 4,5 mln di clienti domestici non vulnerabili ancora presenti sul mercato tutelato dell’energia elettrica. Secondo le prime indiscrezioni, due grandi aziende (Enel e Hera) si sarebbero aggiudicate 7 aree ciascuna, cioè il massimo ottenibile fissato dall’Antitrust, 18 aree su 26 totali sarebbero andate ad aziende che operano nel regime di tutela e 8 aree a venditori sul mercato libero. Ma gli effettivi esiti si sapranno solo dopo il 6 febbraio, mentre il passaggio al nuovo sistema avverrà dal 1 luglio 2024”.
Si legge infatti sul Sole 24 Ore: “Enel ed Hera si aggiudicano il maggior numero di lotti nelle aste per il passaggio di 4,5 milioni di clienti dalla maggior tutela al sistema delle tutele graduali. Le aste che si sono tenute il 10 gennaio hanno visto le due utility aggiudicarsi il massimo dei lotti consentiti dai criteri antitrust: 7 a testa, rispetto ai 26 lotti in cui è stato suddiviso il paese. Ogni lotto include circa 230 mila clienti, quindi le due società si sono aggiudicate circa 1,4 milioni di clienti a testa. Va ricordato che si tratta dell’assegnazione provvisoria rispetto al procedimento competitivo indetto dall’Acquirente Unico: entro il 6 febbraio sarà fatta l’aggiudicazione definitiva. Gli altri lotti sono stati assegnati provvisoriamente a Edison (4), Illumia (3), Iren (2), A2A (2), Eon (1 lotto)”.
I problemi del mercato elettrico
Per Federconsumatori risulterebbe in questo modo mancato l’obiettivo di voler favorire l’ingresso di nuovi operatori in un mercato oligopolista.
“In realtà – afferma l’associazione – il mercato elettrico italiano, così come quello del gas, dove operano venditori e persino re-seller, già oggi soffre della presenza inutile e fastidiosa di centinaia di operatori, i quali, in teoria, lo rendono apertissimo, ma in pratica, il servizio è coperto quasi interamente da poco più di una decina di aziende. Al momento, prendiamo nota che diverse aziende paventano rischi per la stabilità del sistema e la credibilità del mercato. Infatti, i ribassi d’asta sarebbero stati tanto forti da erodere importanti margini operativi, nuocendo alla sostenibilità economica e finanziaria del servizio fino a comprometterne l’operatività”.
Federconsumatori promuove la creazione di un “Albo dei fornitori accreditati e qualificati”. In ballo c’è anche il destino dei lavoratori impegnati nel servizio di maggior tutela. “Non a caso è stata proposta una modifica al Decreto Energia da tutti i gruppi parlamentari, finalizzata a introdurre una clausola sociale di passaggio al nuovo operatore, unitamente ai clienti, anche dei lavoratori che rischiano di perdere il proprio posto di lavoro. Tutti questi rischi e dubbi avrebbero dovuto essere risolti prima dello svolgimento delle aste, che lasciano aperte tante criticità: per questo sarebbe stata necessaria una proroga dei termini”.
Mancano inoltre riferimenti certi anche per i clienti vulnerabili, cioè le fasce sociali meritevoli di maggiore protezione. “Il loro destino è affidato a un provvedimento previsto per febbraio ma che Arera ha rinviato a fine 2024. È infatti alquanto delicata – spiega Federconsumatori – la gestione di una fascia di utenti così sensibile, e le difficoltà riscontrate non fanno che testimoniare la sottovalutazione e l’impreparazione con cui si è affrontato questo passaggio cruciale”.
L’associazione chiede al Governo, in fase di conversione del Decreto Energia, di “sospendere la corsa e di instaurare un tavolo di confronto urgente con le Associazioni dei Consumatori e con gli operatori di settore per affrontare questo tema, prima di adottare atti che potrebbero recare danni gravi ai cittadini e all’economia del nostro Paese”.