Energia elettrica e gas, Antitrust: provvedimenti cautelari verso Iren, Iberdrola, E.ON e Dolomiti
Dopo le istruttorie avviate il 19 ottobre, l’Antitrust ha preso provvedimenti cautelari nei confronti di Iren, Iberdrola, E.ON e Dolomiti per “illegittime modifiche unilaterali al prezzo di fornitura di energia elettrica e gas naturale”
Le società di energia elettrica e gas devono applicare le condizioni di offerta originali e sospendere le comunicazioni di modifica dei contratti, ritenute illegittime. Dopo le istruttorie avviate lo scorso 19 ottobre, l’Antitrust ha preso provvedimenti cautelari nei confronti di Iren, Iberdrola, E.ON e Dolomiti per “illegittime modifiche unilaterali al prezzo di fornitura di energia elettrica e gas naturale“.
Ora Iberdrola ed E.ON dovranno da subito applicare le originarie condizioni di offerta e consentire di ritornare in fornitura alle originarie condizioni; Dolomiti e Iren sospendere le illegittime comunicazioni di modifica delle condizioni economiche di offerta.
L’Autorità garante della concorrenza ha dunque adottato quattro provvedimenti cautelari nei confronti delle società Iren, Iberdrola, E.ON e Dolomiti, fornitrici di energia elettrica e gas naturale sul mercato libero, per non aver rispettato il divieto di modificare il prezzo di fornitura di energia elettrica e gas naturale, disposto dall’articolo 3 del dl Aiuti bis (DL 115/2022) convertito in legge (n. 142 del 21 settembre 2022). Questa norma, ricorda l’Antitrust in una nota, sospende fino al 30 aprile 2023 l’efficacia delle clausole contrattuali, che consentono alle società di vendita di modificare il prezzo di fornitura, e dei preavvisi già inviati alla clientela, salvo che le modifiche si siano perfezionate prima dell’entrata in vigore del decreto stesso.
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Le istruttorie sono state avviate il 19 ottobre ma le imprese non hanno modificato la loro condotta, scrive l’Antitrust.
«Dopo aver avviato le istruttorie per accertare l’esistenza di una pratica scorretta e rappresentato le correlate esigenze cautelari, nessuna delle imprese ha adeguatamente giustificato la propria condotta, né ha ritenuto di modificarla, persistendo per tutte, dunque, le esigenze cautelari – spiega l’Antitrust – In particolare, Iberdrola ed E.ON hanno comunicato agli utenti la risoluzione del contratto di fornitura per eccessiva onerosità sopravvenuta, indebitamente condizionando i consumatori ad accettare un nuovo contratto a condizioni economiche ben peggiori ovvero a passare a forniture alternative. Dolomiti ha impropriamente ritenuto valide le comunicazioni di modifica unilaterale del prezzo di fornitura inviate prima dell’entrata in vigore del Decreto Aiuti bis (10 agosto 2022), mentre la norma fa salve solo le modifiche unilaterali “perfezionate” ovvero effettivamente applicate prima della stessa data. Iren, infine, ha indebitamente comunicato alla clientela la scadenza delle offerte a prezzo fisso per applicare nuove e peggiorative condizioni di fornitura, sostituendo le precedenti comunicazioni di modifica unilaterale delle condizioni economiche con nuove comunicazioni parimenti vietate dal Decreto Aiuti bis».
Energia elettrica e gas, le disposizioni dell’Antitrust
Per questo motivo, l’Antitrust ha disposto per Iberdrola e di E.On, l’obbligo di applicare le originarie condizioni di offerta, a favore dei consumatori che hanno sottoscritto nuovi contratti a condizioni peggiorative; di consentire di ritornare in fornitura alle originarie condizioni ai consumatori che, a seguito della risoluzione, hanno scelto un nuovo fornitore o sono stati trasferiti alla fornitura in regime di salvaguardia.
Verso Dolomiti e Iren, l’Antitrust dispone la sospensione delle illegittime comunicazioni di modifica unilaterale delle condizioni economiche di offerta mantenendo, fino al 30 aprile 2023, il prezzo di fornitura applicato in data precedente al 10 agosto.
L’Antitrust ha poi deciso verso le quattro società l’obbligo di informare i consumatori, individualmente e con la stessa modalità adottata in precedenza, sull’inefficacia delle comunicazioni inviate e sulle misure cautelari.
Le imprese dovranno comunicare all’Autorità, entro 5 giorni, le misure adottate per ottemperare ai provvedimenti cautelari. L’Antitrust sta inoltre aspettando le informazioni richieste alle 25 imprese energetiche sulle condotte adottate e sulle eventuali variazioni delle condizioni economiche.
UNC: ottima notizia
«Bene, accolta la nostra richiesta. Avevamo, infatti, depositato un secondo esposto chiedendo venissero adottati subito anche i provvedimenti cautelari per evitare danni enormi ai consumatori – commenta a stretto giro Marco Vignola, responsabile del settore energia dell’Unione Nazionale Consumatori – Se infatti le modifiche illegittime fossero state ugualmente applicate i clienti si sarebbero trovati bollette abnormi con prezzi stratosferici rispetto a quelli che stavano pagando».
«Ricordiamo ai consumatori – prosegue – che tutte le comunicazioni mandate ai consumatori, a partire dal 1° maggio 2022 sono inefficaci e la variazione contrattuale con il conseguente rincaro illegittimo, in violazione dell’art..3 del decreto legge 9 agosto 2022, n. 115, ora convertito dalla Legge n. 142 del 21-09-2022. Li invitiamo, quindi, a contestare ogni variazione e a segnalarci ogni abuso».
Codici: il mercato energia sta diventando un far west
«In passato – dichiara Ivano Giacomelli, Segretario Nazionale di Codici – abbiamo denunciato più volte le lacune del mercato energia. Una giungla per i consumatori, costretti a farsi largo tra trappole e situazioni poco chiare. Adesso, però, si sta superando il limite. I nostri Sportelli ricevono quotidianamente segnalazioni da utenti che si ritrovano con bollette dai conti che non tornano e contratti improvvisamente e stranamente modificati, per non parlare di quelli nuovi attivati senza alcuna comunicazione. Tutto questo in una situazione generale già di per sé difficile e caotica a causa dei rincari. Per questo rivolgiamo un plauso all’Antitrust per gli interventi e le verifiche. Continueremo a sostenere il lavoro dell’Autorità per tutelare i consumatori».