Energia, Consumatori: il mercato libero non sta funzionando (Foto Pixabay)

Il mercato libero dell’energia non sta funzionando. È un po’ questo il tenore dei commenti che arrivano dalle associazioni dei consumatori davanti alle parole, e ai numeri, dell’Autorità per energia, reti e ambiente. Oggi infatti nel suo discorso per la relazione annuale dell’Autorità il presidente dell’Arera Stefano Besseghini ha spiegato: «Ad oggi le offerte disponibili sul mercato libero appaiono poco attraenti rispetto ai diversi servizi regolati, essendo caratterizzate da prezzi normalmente più alti».

È quanto le associazioni dei consumatori denunciavano da tempo, centrando l’attenzione sui problemi e le criticità del cambiamento per gli utenti.

 

Energia, Besseghini (presidente Arera): sul mercato libero dell’elettricità prezzi più alti (Foto Pixabay)

 

Energia, Consumatori sollecitano azione

«Una verità grave e preoccupante che denunciamo da gennaio di quest’anno – spiega il vicepresidente dell’Unione Nazionale Consumatori Marco Vignola – Se, nel momento in cui si poteva approfittare della fine delle tutela per i non vulnerabili per accaparrarsi clienti, le offerte del libero sono tutte più care sia del Servizio di maggior tutela che del Servizio a tutele graduali, ci domandiamo cosa potrà accadere d’ora in avanti. Nulla di buono, evidentemente».

Per Vignola «il mercato libero non sta funzionando e quindi bisogna che il legislatore si impegni subito a risolvere tutti gli annosi problemi mai davvero affrontati in questi anni. Altrimenti il rischio più che fondato è che quando verrà meno anche il regime transitorio attualmente vigente, si profilerà una ulteriore stangata per le famiglie italiane».

Il Codacons si sofferma sul costo della bolletta energetica media sul mercato tutelato, che nel 2023 è stata di 890 euro a famiglia, con l’Italia “al quinto posto in Ue per le tariffe della luce più care, contro una media di 660 euro in Francia, 645 euro in Spagna e Svezia, 627 euro in Grecia, 590 euro in Portogallo e 310 euro in Ungheria”. Sulla bolletta pesa la tassazione.

E poi c’è il mercato libero che, continua il Codacons, “non ha prodotto finora gli effetti sperati. Sia per il gas che per la luce le offerte degli operatori risultano ancora elevate e meno convenienti rispetto al regime di vulnerabilità e alle tariffe in vigore al momento della fine del mercato tutelato, e della tanto decantata concorrenza per adesso nemmeno l’ombra”.

Il presidente di Arera, aggiunge a sua volta Federconsumatori, ha di fatto confermato che “la fine del servizio di maggior tutela nei settori del gas ed energia elettrica si è rivelata dannosa ai cittadini. Come conferma l’Autorità, infatti, non vi è alcuna convenienza: i prezzi sul libero mercato si mantengono elevati e scarsamente competitivi. In compenso, aggiungiamo noi, sono aumentati gli abusi e le pratiche scorrette da parte delle aziende, come dimostrano le numerose denunce, segnalazioni e interventi delle autorità competenti”.

Si tratta, aggiunge Federconsumatori, di “una situazione che, in assenza di interventi normativi e regolatori seri e determinati (che attualmente non scorgiamo all’orizzonte), non è destinata a risolversi. Prenderne atto non basta. È necessario intervenire”.


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