Enel Energia, Consumatori presentano class action al Tribunale di Roma (Foto Pixabay)

I consumatori presentano al Tribunale di Roma la class action contro Enel Energia. Finita già nel mirino dell’Antitrust per i rinnovi contrattuali arrivati a utenti del tutto ignari e per le modifiche tariffarie comunicate in modo inadeguato – alcuni consumatori hanno trovato casualmente nello spam l’email di Enel Energia con il rinnovo contrattuale – ora le associazioni Adusbef, Assoutenti, Codici, Confconsumatori e CTCU hanno depositato una formale class action contro Enel Energia Spa dinanzi al Tribunale di Roma. Contestano le modifiche unilaterali dei contratti con pesanti aumenti delle bollette (alcuni hanno ricevuto bollette fino a quattro o cinque volte più alte) e chiedono un rimborso per le maggiori somme pagate.

Enel Energia e le modifiche tariffarie

Al centro dell’azione legale delle associazioni, spiega una nota congiunta, c’è la mancata comunicazione agli utenti in merito alle modifiche delle condizioni tariffarie per le forniture di luce e gas. La società avrebbe “omesso di informare correttamente i propri clienti dei rincari dei prezzi in bolletta”, con la conseguenza che nel periodo luglio 2023 – aprile 2024 centinaia di migliaia di famiglie hanno ricevuto fatture con importi molto più alti, costringendole a esborsi in alcuni casi quadruplicati o quintuplicati rispetto al passato.

“Risulta che a partire da luglio 2023 – si legge nell’atto presentato dalle associazioni dei consumatori – Enel Energia Spa abbia unilateralmente modificato le condizioni economiche previste dai contratti di fornitura gas ed energia elettrica in corso con milioni di propri clienti ovvero rinnovato le condizioni economiche dei contratti in scadenza, in entrambi i casi  con applicazione di tariffe sensibilmente più gravose per l’utenza coinvolta, senza di ciò dare alle propria controparti contrattuali adeguata informativa e privandole pertanto della possibilità di esercitare il diritto di recesso, come previsto dalla Legge e dalle Condizioni Generali di Contratto”.

Le associazioni ricordano nell’atto il contenuto del Codice di Condotta Commerciale, con l’obbligo di comunicare ai clienti la modifica delle condizioni contrattuali con informativa scritta e intestazione esplicita e con la previsione che per le variazioni unilaterali queste non possano essere riportate dentro la bolletta se c’è un aumento dei corrispettivi. Ricordano che le comunicazioni devono avvenire con un preavviso non inferiore a tre mesi.

Prosegue inoltre l’atto: “Inoltre, le suddette comunicazioni telematiche, per il modo stesso in cui erano congegnate nonché per il loro concomitante contenuto pubblicitario, peraltro senza che né l’oggetto né l’intestazione dessero adeguata evidenza al suo reale contenuto, erano idonee a far ‘scattare’ i filtri anti-spam della gran parte dei server di posta elettronica, così di fatto frapponendo un ulteriore ostacolo al loro effettivo raggiungimento del destinatario. La condotta di Enel Energia – si legge ancora – è con tutta evidenza idonea a condizionare indebitamente la propria clientela nell’esercizio di un proprio diritto, inducendola a subire ingiustificatamente l’applicazione di forti maggiorazioni del prezzo dell’energia elettrica e gas, significativamente più gravose di quelle precedentemente vigenti, che invece avrebbero potuto essere evitate qualora la preventiva informativa scritta fosse stata correttamente loro trasmessa”.

 

Bollette quadruplicate e rinnovi contrattuali, Antitrust avvia istruttoria verso Enel Energia (Foto Pixabay)

 

Le richieste dei consumatori

Adusbef, Assoutenti, Codici, CTCU e Confconsumatori hanno chiesto al Tribunale di Roma di:

  • ordinare che la società adotti le misure idonee ad eliminare o ridurre gli effetti delle violazioni accertate e di inviare una comunicazione scritta a tutta la propria clientela, inclusa quella relativa a rapporti estinti, con la quale informa la stessa del diritto a ottenere l’applicazione delle condizioni contrattuali previgenti;
  • ordinare il ricalcolo degli importi dovuti dai propri clienti, secondo le condizioni contrattuali antecedenti rispetto alle variazioni unilaterali illegittimamente imposte, conseguentemente rimborsando quanto da ciascuno versato in eccedenza;
  • condannare la società al pagamento, in favore di ciascun consumatore che aderirà all’azione, di 200 euro a titolo di risarcimento del danno subìto per effetto della pratica commerciale scorretta posta in essere.

I consumatori interessati possono ancora aderire all’iniziativa legale attraverso le pagine pubblicate sui siti delle associazioni.


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