
Decreto bollette, via libera del Senato. Consumatori: luci e ombre nel provvedimento (Foto Pixabay)
Decreto bollette, via libera del Senato. Consumatori: rimane nodo del caro energia
Il Senato ha approvato in via definitiva il ddl di conversione in legge del decreto bollette. Previsto un contributo di 200 euro per famiglie con Isee fino a 25 mila euro. I Consumatori: rimane il problema strutturale del caro energia
Il Senato ha approvato in via definitiva il decreto bollette. Ci sarà un contributo di 200 euro per nuclei familiari con Isee fino a 25 mila euro e l’estensione del servizio di vulnerabilità per l’energia elettrica fino al 2027. Il via libera definitivo arriva da Palazzo Madama che ha approvato il ddl di conversione in legge, con modificazioni, del d-l n. 19/2025 per l’agevolazione tariffaria per la fornitura di energia elettrica e gas naturale nonché per la trasparenza delle offerte al dettaglio e il rafforzamento delle sanzioni delle Autorità di vigilanza, il cosiddetto decreto bollette. Il provvedimento era stato varato dal Consiglio dei ministri a fine febbraio e poi approvato dalla Camera ad aprile.
Decreto bollette, contributo di 200 euro ed estensione servizio vulnerabilità
Per il 2025 viene riconosciuto un contributo straordinario di 200 euro sulle forniture di energia elettrica per i clienti domestici con un Isee fino a 25mila euro (una platea di 8 milioni di nuclei familiari). Si prevede che l’impatto totale di questa misura sarà di 1,6 miliardi di euro.
Sono previste offerte commerciali di energia e gas più trasparenti attraverso il ricorso a documenti tipo semplificati.
Si prevede inoltre un’estensione del servizio di vulnerabilità per l’energia elettrica fino al 2027. Come spiega il Sole 24 Ore ci sono “modifiche per la disciplina della fornitura di energia elettrica ai clienti vulnerabili: slitta l’entrata in vigore del servizio di vulnerabilità non prima della fine del mercato a tutele graduali (STG) (quindi non prima del 31 marzo 2027). Nel frattempo rimane vigente il servizio di maggior tutela per i soli clienti vulnerabili che non abbiano scelto un fornitore nel STG o nel libero mercato. Chi, attualmente nel STG, dovesse poi maturare i requisiti per la qualifica di cliente vulnerabile potrà optare per la permanenza nel servizio a tutele graduali”. È stata inoltre disposta “l’impignorabilità, a date condizioni, degli immobili di proprietà dei soggetti vulnerabili in caso di debito per il mancato pagamento di bollette energetiche condominiali” (Fonte: Il Sole 24 Ore).
Adoc: misura “insufficiente e temporanea”
Le prime reazioni delle associazioni di consumatori evidenziano luci e ombre del provvedimento. Per l’Adoc ad esempio la misura è “insufficiente e temporanea” e “non affronta i problemi strutturali del caro energia per la maggioranza delle famiglie e delle imprese”.
“Pur apprezzando la misura del bonus temporaneo di 200 euro che va alle famiglie con un ISEE inferiore a 25.000 euro e la possibilità per i vulnerabili di entrare nel mercato a tutele graduali fino al 2027, esprimiamo forte preoccupazione per la natura episodica e non strutturale in materia di caro energia – afferma infatti l’Adoc – Questo decreto conferma, ancora una volta, la tendenza a tamponare l’emergenza senza una visione strategica di lungo periodo, figlia di una gestione discutibile del passaggio al mercato libero per i soggetti vulnerabili. Nonostante le recenti fluttuazioni al ribasso, i costi dell’energia rimangono elevati, esposti alla volatilità del mercato internazionale e penalizzati da un insufficiente investimento nelle fonti rinnovabili che hanno costi inferiori”.
Per l’Adoc il decreto invece “rappresentava un’occasione cruciale” per avviare una riduzione degli oneri di sistema, di Iva e accise che gravano sul costo delle bollette e per eliminare dalle bollette il canone televisivo.
Assoutenti: irrisolto il nodo del caro energia
Di luci e ombre parla Assoutenti, per il quale rimane irrisolto il nodo del caro energia.
«Alcune misure inserite nel decreto sono senza dubbio positive, ma il nodo caro-energia continua a rimanere irrisolto – afferma il presidente Assoutenti Gabriele Melluso – L’ampliamento della platea dei beneficiari dei bonus sociali è un passo positivo, così come le tutele per i vulnerabili anche dopo il 2027 e la maggiore trasparenza nelle offerte commerciali degli operatori, ma riteniamo che in tema di energia servisse più coraggio, con misure più incisive e durature, come la riduzione strutturale degli oneri di sistema per tutti e l’implementazione di politiche sostenibili, attraverso una semplificazione nella costituzione delle comunità energetiche rinnovabili che rimangono una risposta fortissima contro il caro-energia».
Per Assoutenti alla fine «il decreto non sembra contenere misure in grado di evitare il prossimo inverno una nuova impennata delle bollette a carico di famiglie e imprese, né tutelare gli italiani dalle speculazioni dei mercati, con la conseguenza che potranno verificarsi ancora le situazioni viste negli ultimi anni sul fronte energetico».
MDC: insufficiente il contributo di 200 euro
Il Movimento Difesa del Cittadino “ribadisce l’inadeguatezza del contributo una tantum da 200 euro per le famiglie con ISEE fino a 25.000 euro per affrontare il caro energia”.
L’associazione sottolinea che la misura, di per sé positiva, lascia irrisolte alcune criticità già denunciate da MDC, come l’obbligo di avere un ISEE valido per il 2025 tramite la presentazione della DSU (Dichiarazione Sostitutiva Unica). Troppi cittadini in condizione di disagio economico non sanno nemmeno cosa sia la DSU, né come si compili, e spesso non hanno accesso ai canali digitali o alle informazioni necessarie.
«È paradossale – dichiara Francesco Luongo, portavoce MDC – che un bonus destinato ai più deboli possa essere perso per un ostacolo burocratico o un aggiornamento tecnico poco comunicato. Se non si conosce l’ISEE, non si presenta la DSU, e se si presenta con criteri non aggiornati, si rischia l’esclusione. È necessario che lo Stato, insieme a INPS, Regioni e Comuni, realizzino con le associazioni dei consumatori una vera campagna pubblica nei territori per informare, assistere e accompagnare le famiglie in difficoltà, perché l’inclusione sociale parte dalla semplificazione».
