To Bee or Not to Bee? Il gioco di parole è quello della campagna lanciata dal WWF per salvare le api e gli altri impollinatori e per chiedere all’Unione europea il divieto dei pesticidi più pericolosi e un maggiore sostegno all’agricoltura biologica. Il 5 aprile scade infatti il termine per la consultazione pubblica della Commissione Europea sulle politiche per la difesa delle api domestiche e selvatiche ed altri impollinatori. In vista di questa data, il WWF si mobilita invitando i cittadini a partecipare alla consultazione per chiedere all’Unione Europea un’agricoltura senza pesticidi e una Politica Agricola Comune più sostenibile.

Salvare le api significa avere prati in fiori, natura, vita. Mentre il not to bee si associa a una terra arida e deserta. L’immagine della campagna rende bene l’importanza della posta in gioco. E c’è un’altra data da tenere a mente. Una importante decisione per la tutela degli impollinatori, spiega il WWF, è attesa per il 22 marzo, quando la Commissione europea dovrà decidere sul divieto definitivo di alcuni insetticidi neonicotinoidi accusati di essere tra i principali responsabili della moria delle api domestiche e selvatiche, come ha confermato un recente rapporto presentato dall’EFSA (Agenzia Europea per la sicurezza alimentare).

“Ora, però, con la consultazione pubblica avviata dalla Commissione Europea, i cittadini possono far sentire forte la propria voce per chiedere politiche serie e concrete per la conservazione delle api domestiche e selvatiche e degli altri animali impollinatori, chiedendo subito il bando dei pesticidi pericolosi e un maggiore sostegno all’agricoltura biologica”, dice il WWF. L’associazione ricorda che l’impollinazione è uno dei servizi ecosistemici più importanti forniti dalla Natura sia per il benessere umano che per la nostra economia.

Con quali dimensioni? “Quasi il 90% di tutte le piante selvatiche con fiore dipendono in vasta misura dall’impollinazione animale, mentre delle circa 1.400 piante che nel mondo producono cibo e prodotti dell’industria quasi l’80% richiede l’impollinazione da parte di animali: non solo api domestiche e selvatiche, ma anche vespe, farfalle, falene, coleotteri, uccelli, pipistrelli ed altri vertebrati – ricorda l’associazione ambientalista – Le sole api selvatiche, un vero e proprio esercito composto da oltre 20.000 specie, garantiscono l’impollinazione dei fiori da cui dipende il 35% della produzione agricola mondiale, con un valore economico stimato ogni anno di oltre 153 miliardi di euro a livello globale e 22 miliardi di euro in Europa”. Le api domestiche sono responsabili di circa il 70% dell’impollinazione di tutte le specie vegetali del pianeta e garantiscono il 35% delle produzione globale di cibo. E delle 100 colture da cui dipende il 90% della produzione globale di cibo, 71 sono legate all’impollinazione fatta dalle api. BeeSafe è un’azione del WWF Italia a tutela delle api che si inserisce nella Campagna “Cambia la Terra”, promossa da Federbio per un’agricoltura libera dai pesticidi e l’aumento della superficie agricola condotta con pratiche agricole ecologiche.


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