Wind Jet, Confconsumatori parte offesa, atto depositato in Procura
“I fatti accaduti intorno alla compagnia aerea Wind Jet ed oggetto dell’indagine penale in corso hanno leso interessi primari dei passeggeri, quali cittadini consumatori”: queste le parole con cui Confconsumatori annuncia di aver depositato oggi in Procura l’atto di costituzione di parte offesa negli sviluppi del procedimento penale relativo alla compagnia aerea, che portano di nuovo alla ribalta i diritti, calpestati, dei consumatori. La compagnia aerea è stata dichiarata fallita nel bel mezzo nell’estate del 2012, lasciando “a piedi” migliaia di consumatori.
“Dopo gli ultimi sviluppi del procedimento penale relativo alla compagnia Wind Jet, Confconsumatori ha depositato questa mattina, quale parte offesa, la nomina di difensore. Con l’atto a firma della Presidente nazionale, Mara Colla, é stato nominato quale difensore l’avv. Carmelo Calì, Presidente regionale dell’associazione”, annuncia Confconsumatori, sottolineando che i fatti legati alla Wind Jet e oggetto dell’indagine penale in corso “hanno leso interessi primari dei passeggeri, quali cittadini consumatori, che sono stati colpiti nei loro diritti previsti e tutelati dall’art. 2 del codice del consumo, oltre che dal Regolamento Comunitario n. 261/2004 e dalla Convenzione di Montreal”. Il Codice del Consumo fa infatti riferimento alla “correttezza, trasparenza ed all’equità nei rapporti contrattuali” e “proprio la violazione di quel principio di correttezza sancito da tale norma, comporta un danno patrimoniale e morale nei confronti dei passeggeri, che, avendo acquistato un biglietto o un carnet di biglietti aerei non hanno avuto erogato il servizio ed hanno subito un danno ingiusto in quanto avevano il diritto di poter usufruire della prestazione promessa e pattuita. E’ stato leso infatti il diritto per un imprecisato numero di dei passeggeri di godere del regolare trasporto a cui avevano diritto. In ogni caso risultano di certo violati gli interessi collettivi dei consumatori ex art. 139 Codice del consumo”.
Spiega Carmelo Calì, presidente Confconsumatori Sicilia: “Abbiano ritenuto doveroso intervenire già in questa fase perché quanto accaduto lede sia gli scopi statutari dell’associazione che gli interessi, non solo diretti ma anche generali e diffusi, della categoria di persone che Confconsumatori ha la finalità di difendere e tutelare, quale ente esponenziale”.