
Visco (Bankitalia): “La ripresa stenta ad affermarsi”
“In Italia la ripresa stenta ad affermarsi” e anche nell’area euro la crescita è ancora “molto debole”. L’insieme delle misure adottate dalla Banca Centrale Europea potranno portare un beneficio al Prodotto interno lordo italiano di un punto percentuale nel 2016. Allo stesso tempo, “il sistema finanziario deve riguadagnare la fiducia del pubblico”, mentre sono aumentati i ricorsi all’Arbitro Bancario Finanziario: nel 70 per cento dei casi sono a favore del cliente. Questi alcuni punti qualificanti dell’intervento del Governatore della Banca d’Italia Ignazio Visco all’Assemblea annuale dell’Associazione Bancaria Italiana.
Si parte da una constatazione: “Nell’area dell’euro la crescita è ancora molto debole; l’inflazione, pari in giugno allo 0,5 per cento, resta ben al di sotto dei valori compatibili con la stabilità dei prezzi. In Italia la ripresa stenta ad affermarsi; la dinamica dei prezzi al consumo è scesa allo 0,2 per cento”, ha detto Visco. Secondo il Governatore, il potenziale in termini di crescita delle misure della Bce di giugno vale in tutto un punto di Pil. “Gli effetti sull’economia italiana dell’insieme di misure adottate in giugno potranno essere rilevanti. Mantenute nel tempo, le variazioni dei tassi di interesse e del cambio che hanno fatto seguito agli annunci di quelle misure determinerebbero un aumento del PIL stimabile in circa mezzo punto percentuale da qui alla fine del 2016; i prezzi al consumo registrerebbero un rialzo di entità analoga. Se gli intermediari sfrutteranno appieno il finanziamento consentito dalle nuove operazioni, adeguando le condizioni praticate alla clientela al minor costo della loro provvista e rimuovendo le residue restrizioni all’offerta di credito, si potranno avere effetti positivi aggiuntivi sul PIL, fino a un altro mezzo punto percentuale da qui alla fine del 2016”.
Nel suo intervento Visco ha affrontato, fra i tanti temi, anche quello della trasparenza, della correttezza e della governance delle banche, nonché di cattiva gestione: “Negli ultimi cinque anni – ha detto il Governatore di Bankitalia – abbiamo effettuato quasi 1.000 segnalazioni all’Autorità giudiziaria su condotte che potevano integrare ipotesi di reato. In altri 2.400 casi abbiamo risposto a richieste di informazioni provenienti dalla Guardia di Finanza o dalle Procure della Repubblica; abbiamo fornito consulenze tecniche in ulteriori 200 casi”. Visco ha sottolineato che “nel processo di allocazione del credito rivestono particolare importanza il rapporto con il territorio e quello con i singoli debitori. Il legame con l’area di insediamento è un elemento positivo se rafforza la capacità delle banche di valutare il merito di credito. Allo stesso tempo, un malinteso localismo può inficiare le scelte gestionali e determinare situazioni di crisi. In assenza di adeguati presidi, il supporto indiscriminato a grandi prenditori, inclusi i soci e le altre parti correlate, e alle aree di insediamento possono distorcere l’allocazione del credito. Nei casi più gravi in cui sono emerse queste distorsioni abbiamo imposto il ricambio degli organi aziendali e adottato provvedimenti restrittivi in materia di erogazione creditizia”.
In questo contesto, le banche devono tornare a erogare credito. Ha detto Visco: “Il sistema finanziario deve riguadagnare la fiducia del pubblico. Deve dimostrare di saper svolgere appieno le funzioni che gli sono proprie, non facendo mancare il finanziamento a chi lo merita, sostenendo l’economia reale. È un percorso che richiede agli intermediari limpidezza dei comportamenti e salvaguardia della legalità”.
C’è spazio anche per un bilancio dell’attività dell’Arbitro Bancario Finanziario, che ha visto aumentare del 39 per cento le segnalazioni da parte della clientela. “Dagli esposti degli utenti e dai ricorsi all’Arbitro Bancario Finanziario (ABF), a cui viene fornito riscontro individuale, emergono indicazioni per identificare condotte sistematicamente non conformi a principi di trasparenza e correttezza. Lo scorso anno – ha detto Visco – l’ABF ha ricevuto quasi 8.000 ricorsi, il 39 per cento in più rispetto all’anno precedente. Nel 70 per cento dei casi decisi l’esito è stato favorevole per i clienti”.
