Viaggi da incubo, Confconsumatori: quando il souvenir dell’estate sono i disagi
Le ferie estive rappresentano un momento che in molti attendono con ansia per rinfrancarsi dalle fatiche di un anno di lavoro. L’organizzazione del periodo di vacanza inizia mesi prima con la scelta della meta, l’acquisto dei biglietti, la prenotazione dell’alloggio: tutto deve essere perfetto (o quasi). Per quanto si possa essere accurati e attenti ad ogni dettaglio, gli imprevisti restano sempre in agguato e, alla fine della stagione estiva, il bilancio di quanti hanno avuto la sventura di avere le vacanze rovinate è sempre alto.
Lo testimonia, tra gli altri, lo Sportello del Turista di Confconsumatori che ha raccolto lamentele e disservizi subiti in viaggio dagli italiani. Tra le tante segnalazioni arrivate nel mese di agosto, l’associazione ne ha individuate quattro che descrivono in maniera emblematiche come un momento di relax possa trasformarsi in un vero e proprio incubo.
Panico in volo sull’Atlantico. Era il 7 agosto quando un gruppo di passeggeri italiani imbarcati sul volo Alitalia Los Angeles – Roma, dopo un’ora dalla partenza ha visto fuoriuscire del fumo dalla cabina della cucina, vicino alla coda dell’aereo. Il gruppo ha raccontato che in un primo momento il personale ha accennato a un forno che aveva preso fuoco, poi a un guasto all’impianto elettrico. Intanto l’equipaggio cercava di spegnere l’incendio con gli estintori finché si è giunti al blackout. Il tutto mentre si era in volo nel bel mezzo dell’oceano.
Minore viaggia da solo dalla Colombia per un errore. I genitori di un ragazzo catanese minorenne avevano acquistato presso la compagnia Iberia un servizio di accompagnamento per il figlio che doveva effettuare un viaggio in Colombia a luglio. All’andata, con partenza da Roma e scalo a Madrid, il ragazzo era stato regolarmente seguito da un accompagnatore. Però, al momento di imbarcarsi per il viaggio ritorno, da Medellin a Roma con scalo a Madrid, il servizio di accompagnamento acquistato non risultava ai terminali e il giovane, pur presentando la documentazione a sostegno delle proprie ragioni, si è trovato costretto a rinunciare al servizio, dato che la compagnia pretendeva 350.000 pesos colombiani per usufruirne. I genitori, informati del problema alle tre di notte, hanno acconsentito all’imbarco e, non senza difficoltà, si sono trovati costretti ad acquistare nuovamente il servizio di accompagnamento per la tratta da Madrid.
Niente aria condizionata e intossicazione alimentare. Due amiche avevano prenotato una vacanza a Noto dal 6 all’8 agosto, pagando anticipatamente l’hotel. Contrariamente a quanto promesso in fase di prenotazione, però, la stanza era senza aria condizionata, proprio nei giorni in cui la temperatura superava i 40 gradi. Inoltre al rientro hanno accusato dolori all’addome diagnosticati come intossicazione da cibi verosimilmente ingeriti presso la struttura che prevedeva la pensione completa.
Sfrattati dall’hotel prenotato in montagna. Una coppia di turisti catanesi aveva prenotato tre notti in un rifugio sull’Etna dal 12 al 14 agosto ma, pur avendo avuto conferma scritta, all’arrivo la struttura ha comunicato che la disponibilità era solo per la prima sera. Nonostante le proteste i due si sono trovati costretti ad abbandonare l’hotel prenotato il giorno successivo.
“Ancora una volta sono i turisti a fare le spese per inadempimenti e disservizi”, ha dichiarato l’avvocato Carmelo Calì, responsabile Trasporti e Turismo di Confconsumatori, “ci troviamo di fronte, purtroppo, ad un “allargamento” della casistica. Accanto a quella tradizionale, il primo luogo i ritardi aerei che durante questa estate hanno ottenuto il primato, iniziano ad affacciarsi nuovi episodi rispetto ai quali é necessaria la massima attenzione”.