
Antitrust avvia istruttoria verso Shein per possibile pubblicità ingannevole (Foto Pixabay)
Vestiti sostenibili oppure no? Antitrust avvia istruttoria verso Shein per possibile pubblicità ingannevole
Secondo l’Antitrust potrebbero essere ingannevoli i messaggi promozionali presenti sul sito italiano di Shein relativi alla sostenibilità ambientale dei capi di abbigliamento a marchio
Asserzioni ambientali generiche, vaghe, confuse o fuorvianti. Gli abiti di Shein sono sostenibili oppure no? E soprattutto sono veritieri i messaggi promozionali presenti sul sito web italiano relativi alla sostenibilità ambientale dei vestiti a marchio Shein? Questa la domanda cui dovrà rispondere l’Antitrust che ha avviato un’istruttoria verso Shein per possibile pubblicità ingannevole.
Antitrust, istruttoria verso Shein su sostenibilità ambientale
Il tema della moda sostenibile e più in generale della fast fashion finisce sotto i riflettori dell’Autorità garante della concorrenza che ha avviato un’istruttoria nei confronti di Infinite Styles Services CO. Limited con sede a Dublino, che gestisce il sito web italiano di Shein, per la possibile ingannevolezza di alcune affermazioni ambientali contenute nelle sezioni “#SHEINTHEKNOW”, “evoluSHEIN” e “Responsabilità sociale” del sito shein.com.
Secondo l’Autorità, informa una nota, “a fronte della crescente sensibilità dei consumatori per l’impatto delle loro scelte di consumo sull’ambiente, la società cercherebbe di veicolare un’immagine di sostenibilità produttiva e commerciale dei propri capi d’abbigliamento attraverso asserzioni ambientali generiche, vaghe, confuse e/o fuorvianti in tema di “circolarità” e di qualità dei prodotti e del loro consumo responsabile. Anche alcune informazioni presenti su “evoluSHEIN”, la collezione di abbigliamento dichiarata “sostenibile” dalla società, potrebbero indurre in errore i consumatori riguardo alla quantità utilizzata di fibre “green”, omettendo anche di informarli sulla non ulteriore riciclabilità dei capi d’abbigliamento”.
Per l’Antitrust ci sarebbe poi una enfatizzazione generica dell’impegno sul fronte della decarbonizzazione delle attività, mentre “gli obiettivi indicati sul sito web apparirebbero contraddetti dal consistente incremento delle emissioni di gas serra indicato nei rapporti sulla sostenibilità di Shein per il 2022 e il 2023”.
Nell’avvio dell’istruttoria, conclude la nota, l’Antitrust ipotizza che la società “adotterebbe strategie di comunicazione con tratti ingannevoli/omissivi in tema di sostenibilità, considerato anche l’impatto ambientale del proprio settore di attività, quello del cosiddetto ‘fast o super fast fashion’”.
