Le Regioni si dividono sull’obbligo dei vaccini per iscrivere i bimbi agli asili nido. La Regione Emilia-Romagna sta facendo da apripista, e così alla decisione della giunta regionale – per poter frequentare gli asili nidi dell’Emilia-Romagna i bambini dovranno essere vaccinati – ha fatto seguito l’indicazione del Lazio, orientata a seguirne l’esempio. L’annuncio è stato dello stesso presidente regionale del Lazio Nicola Zingaretti, che su twitter ha scritto: “Presenterò al Consiglio regionale la legge sull’obbligo dei vaccini per i bimbi che vanno al nido. Un passo avanti di civiltà per il Lazio”.

asilo-nidoStessa indicazione anche in un post che Zingaretti ha pubblicato su Facebook: “Obbligo di vaccinazione per i bimbi che vanno al nido: è una legge che proporrò in Consiglio regionale per combattere la diffusione di malattie pericolose e tutelare la salute dei più piccoli. Dopo l’Emilia Romagna facciamo un passo avanti di civiltà anche nel Lazio”.

Non sono dello stesso avviso Lombardia e Liguria, che non seguiranno l’esempio dell’obbligo delle vaccinazioni e che vogliono “convincere e non obbligare” i genitori a vaccinare i propri figli. “Siamo impegnati in una campagna informativa molto articolata perché le vaccinazioni sono fondamentali. Ma con l’informazione riteniamo che la libertà di scelta sia fondamentale”, hanno detto di recente gli assessori delle due regioni, Giulio Gallera e Sonia Viale.

Nel frattempo la decisione dell’Emilia-Romagna, presa per fronteggiare un preoccupante calo delle coperture vaccinali, è stata accolta con favore dal Ministro della Salute Beatrice Lorenzin.I tempi sono maturi perché l’esempio dell’Emilia Romagna sia seguito anche da altre Regioni. Può essere un esempio da copiare – ha detto Lorenzin ieri a Sky Tg24 – Penso che la decisione dell’Emilia Romagna sia stata coraggiosa e giusta, a fronte di un calo vaccinale dei dati della Regione molto preoccupante, sia per quanto riguarda le vaccinazioni obbligatorie sia quelle facoltative. Quando nel ’99 si abolì l’obbligo di vaccinazione, era perché si era raggiunta una tale copertura vaccinale nel Paese che non si poteva neanche immaginare che sarebbero nati dei movimenti ‘no vaccino’, fondati su motivazioni totalmente non scientifiche e che avrebbero portato un pericolo per tutta la popolazione”.


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