Vaccini costantemente in primo piano nel dibattito pubblico. L’allarme generale diffuso fra medici, scienziati e istituzioni dal preoccupante calo delle vaccinazioni, spesso alimentato da teorie anti-vacciniste che di scientifico non hanno nulla, fa da sfondo alle ultime iniziative messe in campo. Da un lato c’è una lettera dell’Istituto superiore di sanità che si rivolge direttamente al Procuratore della Repubblica per chiedere la collaborazione della magistratura a fianco di medici e scienziati, dall’altro c’è la presa di posizione polemica del Codacons, mentre proprio oggi parte una nuova campagna di promozione delle vaccinazioni.

La campagna si chiama #lavaccinazionenonhaetà ed è un progetto ideato e promosso dall’associazione IncontraDonna Onlus, col sostegno del Ministero della Salute, dell’Istituto superiore di Sanità e di Farmindustria, con la collaborazione di Coop, il patrocinio della federazione dei medici chirurghi e dei pediatri.  L’obiettivo è di “informare correttamente e sensibilizzare la popolazione sull’importanza e sull’utilità delle vaccinazioni in tutte le fasi della vita”.

La ragione è presto detta: secondo l’Organizzazione Mondiale della Sanità le vaccinazioni salvano due milioni e mezzo di vite l’anno nel mondo, pari a 7 mila al giorno e 5 al minuto. Ma i dati recenti diffusi in Italia dal Ministero della Salute dicono che le coperture vaccinali a 24 mesi, per il 2015, confermano un andamento in calo quasi dappertutto, ad accezione delle vaccinazioni contro pneumococco e meningococco che, nei due anni precedenti, avevano registrato bassi valori in alcune realtà. L’allarme riguarda un calo progressivo che porta al “rischio di focolai epidemici di grosse dimensioni per malattie attualmente sotto controllo, e addirittura ricomparsa di malattie non più circolanti nel nostro Paese”. Nel 2015 la copertura vaccinale media per le vaccinazioni contro polio, tetano, difterite, epatite B, pertosse e Hib è stata del 93,4% (94,7%, 95,7%, 96,1 rispettivamente nel 2014, 2013 e 2012). Solo 6 regioni superano la soglia del 95% per la vaccinazione anti-polio, mentre 11 sono sotto il 94%. I dati su morbillo e rosolia dicono che c’è stata una flessione della copertura vaccinale di cinque punti dal 2013 al 2015, dal 90,4% all’85,3%, e questo incrina “la credibilità internazionale del nostro Paese che, impegnato dal 2003 in un Piano globale di eliminazione dell’OMS, rischia di farlo fallire in quanto il presupposto per dichiarare l’eliminazione di una malattia infettiva da una regione dell’OMS è che tutti i Paesi membri siano dichiarati “liberi”.

Proprio sui dati relativi al morbillo si sofferma la lettera scritta dal presidente dell’Istituto superiore di sanità Walter Ricciardi al Procuratore della Repubblica Giuseppe Pignatone. Dopo aver ricordato la polemica col Codacons e aver analizzato l’andamento dei dati del morbillo in Italia, scrive Ricciardi: “Spero, con questa analisi, che troverà approfondita nei suoi dettagli anche metodologici nel documento allegato, di averLe rappresentato la drammaticità della situazione ed anche il perché, dopo le prese di posizione decise di tutte le Società Scientifiche italiane, della Federazione di tutti gli Ordini dei Medici, di tutti i cittadini onesti e informati (alcuni purtroppo solo dopo aver pagato caramente i consigli dati da cattivi consiglieri) e di tutte le più importanti istituzioni governative e parlamentari, è importante avere anche la Magistratura al fianco dei medici e degli scienziati per contrastare chi per diversi e spesso turpi motivi abusa della credulità popolare, esponendola a rischi gravissimi per sé e per le persone care, spesso bambini ed anziani, non in grado di decidere da soli e che stanno pagando, ammalandosi o in alcuni casi perdendo la vita, le scelte sciagurate di chi è disinformato o in alcuni casi letteralmente esortato a fare scelte sbagliate”. Per il Codacons si tratterebbe di “un attacco alla libertà della magistratura e alla sacrosanta neutralità che deve essere garantita dalla giustizia italiana”.


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