Università, Immobiliare.it: continua il caro affitti ma non in tutte le città
La fine di agosto è un periodo di ferventi preparativi per gli studenti di ogni età. Mentre bambini e ragazzi preparano l’occorrente per il nuovo anno scolastico, gli universitari fuori sede si trovano davanti al problema di avere un tetto sopra la testa, cercando, nei limiti del possibile, di non spendere una fortuna. Una discriminante fondamentale per il costo di una stanza in affitto è data, naturalmente, dalla città in cui si è scelto di andare a studiare. Secondo l’Ufficio Studi di Immobiliare.it, l’andamento dei prezzi nei mercati delle 14 città universitarie con più fuori sede si è diversificato molto nel corso dell’ultimo anno. Se in alcune, come Palermo e Bologna, i costi da sostenere per una singola sono aumentati di oltre il 10%, in altre come Pavia e Siena le cifre richieste sono calate dell’8% rispetto al 2017. A variare non sono solamente i prezzi ma anche l’offerta, che in alcune città risulta in calo.
“L’ingresso dei lavoratori nel mercato delle stanze in affitto ha destagionalizzato l’offerta che, così, risulta in calo soprattutto nelle città che presentano maggiori opportunità d’impiego”, dichiara Carlo Giordano, Amministratore Delegato di Immobiliare.it. “Se un tempo era settembre il momento in cui i flussi di domanda e offerta si concentravano principalmente, oggi questi risultano più costanti. Il risultato è che gli studenti che si ritrovano a cercare casa per l’inizio dell’anno accademico avranno a disposizione un minor numero di alloggi che in passato”.
A livello nazionale la media del costo mensile per l’affitto di una singola è di 402 euro, lievemente in calo rispetto allo scorso anno (-3%). Ma le tariffe sono molto differenti da città a città. A Milano si confermano cifre da record, con una media di 543 euro al mese (+3% in un anno), con picchi di oltre 600 nel caso in cui si cerchi casa nelle zone più centrali, vicine agli atenei o alle vie della movida. Molto distante la cifra media richiesta a Roma: per una singola nella Capitale si pagano 428 euro, prezzo sceso del 2% in un anno a fronte di una domanda in lieve calo (-2%).
La terza città con i costi più elevati è Bologna, che ha visto lievitare i prezzi delle singole del 12% nell’ultimo anno (399 euro) e dove il mercato registra un calo dell’offerta del 9% e un aumento della domanda del 10%.
In crescita i prezzi anche a Bari, Napoli, Catania e Padova, dove però non si è superato il +5% su base annua; segna un vero e proprio record Palermo, in cui affittare una singola quest’anno costerà il 14% in più rispetto all’anno scorso, per un importo medio di 226 euro al mese.
Chi si accontenta di dividere la stanza con un’altra persona può contare su importanti margini di risparmio, al punto che in un anno la richiesta di questo tipo di sistemazione è aumentata del 3%. La media italiana per affittare un posto letto è di 285 euro, ma anche in questo caso le oscillazioni da città a città sono evidenti.
A Milano il posto in doppia costa mediamente 368 euro, mentre a Roma bastano 305 euro. Chi sceglie per i suoi studi gli atenei del Sud (Bari, Catania e Palermo) o quello di Pavia può contare su un canone medio che non supera i 200 euro a persona per una stanza doppia.
“Il caro affitti pesa di certo sulle spalle dei fuori sede, ma è anche sinonimo di un mercato che in Italia appare in buona salute”, conclude Giordano, “Lo dimostrano anche gli interventi che caratterizzeranno questo segmento nel futuro, ossia quelli relativi allo Student Housing, con società internazionali che hanno già iniziato a investire nel settore, come da tempo avviene nel resto d’Europa”.