Università, Feder: spese proibitive per gli studenti fuori sede
Sono ancora proibitivi i costi che una famiglia deve sostenere per mantenere uno studente universitario fuori sede. La spesa complessiva è di circa 8 mila euro l’anno nel caso in cui si condivida una camera doppia in affitto con un’altra persona e può arrivare a oltre 9300 euro se invece si affitta una singola. Sono cifre che comprendono affitto e spese per la casa, trasporti, libri, materiale didattico e spese per l’alimentazione. Per gli affitti, poi, ci sono forti differenze a seconda delle regioni e delle città.
L’analisi è stata fatta da Federconsumatori, che ha esaminato i costi degli atenei italiani soffermandosi anche su quanto spendono i circa 600 mila studenti fuori sede. L’indagine ha evidenziato che i costi a carico degli studenti fuori sede ammontano mediamente a 8.000 euro annui nel caso in cui si decida di condividere una camera doppia in affitto con un’altra persona. La cifra sale a quota 9.339,48 euro se lo studente prende invece in affitto una stanza singola. Gli importi degli affitti ammontano in media a 3.912,00 annuali (che corrispondono a 326 euro al mese) per una stanza singola e a 2.572,52 euro (214,40 euro mensili) per un posto letto in camera doppia. Naturalmente ci sono poi notevoli differenze tra i prezzi applicati nelle diverse aree geografiche italiane. Particolarmente elevati gli affitti nelle città del Centro (più care del 18,6% per la stanza singola e del 14,2% per la doppia rispetto al dato medio nazionale), dove il costo annuo per una singola raggiunge i 4.812,00 euro annui e il canone richiesto per la doppia è di 2.952,00 euro. In pratica, al Centro Italia una camera costa circa 400 euro al mese se singola e in media 246 se doppia; al Nord tali costi ammontano rispettivamente a 337 euro e 355 euro; più contenute le spese nelle città del Sud, dove in media il costo è di 326 euro al mese per la camera singola e di 210 euro per la doppia.
Andando un po’ più nel dettaglio, gli studenti fuori sede che rientrano nella II fascia di reddito presa in considerazione nell’indagine (quindi il cui reddito ISEE è pari o inferiore a 10.000 euro) spendono in media 8.000 euro annui affittando una stanza doppia e arrivano a 9.339 euro annui (+0,45% rispetto alle rilevazioni effettuate nel 2014), nel caso si scelga di affittare una stanza singola. Se invece il reddito dello studente rientra nella III fascia (quindi reddito ISEE pari o inferiore a 20.000 euro) il costo medio annuo è di 8.298 euro affittando una stanza doppia e di 9.638 euro (+0,26% rispetto al 2014) affittando una stanza singola.
Le cifre sono consistenti, anche se naturalmente più contenute, anche per i ragazzi che frequentano l’università continuando a vivere con i genitori: in questo caso si stimano in tutto spese annuali (con i costi di libri e materiale didattico, tasse universitarie e trasporto urbano) che variano da poco meno di 1500 euro l’anno a quasi 1800 euro annui (dalla II alla III fascia di reddito).
Commenta Federconsumatori: “La scelta di far studiare un figlio all’università continua ad essere un impegno oneroso dal punto di vista economico, che si rivela quasi insostenibile non solo per le famiglie a reddito basso ma anche quelle a reddito medio. Gli elevati costi degli studi universitari dimostrano un’evidenza allarmante: lo Stato si ostina a non investire nella formazione dei giovani. E’ dunque importante e urgente invertire questa tendenza, facendo in modo che le condizioni economiche delle famiglie non pregiudichino in alcun modo il diritto allo studio”.
Ma dove sta scritto che uno studente fuori sede che viene a Milano a studiare deve prendere una stanza a Milano se i genitori non ce la fanno?
C’è una cosa che è stata costruita negli anni 60 e si chiama metropolitana.
Io andavo in università a Milano e vivevo in provincia.
Mi facevo 50 minuti di metro tutti i giorni (considerando anche il ritorno sono 1 ora e quaranta) e avevo compagni di classe che venivano giù da Lecco, dall’alta brianza e da Bergamo che ovviamente ci mettevano molto ma molto di più.
Non è che i miei mi hanno preso una stanza in affitto a Milano, prendevo la metro tutte le mattine.
Una stanza a Gessate o in qualche altro paesino lungo la linea verde costa meno di 250 € al mese.
Una stanza a Monza (collegata a Milano con la ferrovia) si trova a partire dai 280 €.
Ok, aggiungici 50-80 € di abbonamento mensile metro ma siamo comunque sotto i 500-700 € al mese di una stanza a Milano.
“Eh ma poi mio figlio viene tagliato fuori perché tutti i suoi compagni di corso vivranno a Milano”
“Eh ma poi non sa dove andare a divertirsi”
“Eh ma in provincia ci sono gli zingari”
“Eh ma vuoi mettere, vivere in una grande città è un’altra cosa, deve fare questa esperienza che lo farà crescere!”
Ok caro genitore, sei libero di pensarla come ti pare. Basta che poi non ti lamenti dei costi alti e che l’istruzione costa troppo e vai a piangere alle associazioni dei consumatori che sicuramente hanno cose più importanti a cui pensare.
I genitori in buona fede si sa che fanno di tutto per accontentare i figli e spesso si spingono anche un pò oltre le loro possibilità.
I genitori provincialotti invece devono dire al bar o al lavoro che pagano al figlio una stanza a Milano per tirarsela e farsi belli.
Le soluzioni low cost ci sono e sono alla portata di tutti o quasi ma spesso non vengono considerate.