Un altro lusso è possibile. Senza l’impiego di pellicce nell’abbigliamento e  negli accessori. La tendenza alla politica “fur free” si va affermando, perché sempre più diffusa è la volontà di difendere i diritti degli animali in un contesto in cui la pelliccia sta diventando fuori moda. Yoox Net-à-Porter Group, leader globale nel luxury fashion e-commerce, ha detto addio alle pellicce e abbracciato la politica “fur free”. La nuova politica, annunciata ieri, prevede l’esclusione di tutti gli articoli e gli accessori prodotti con pellicce animali dagli online store multimarca Net-A-Porter, Mr Porter, Yoox e The Outnet, in linea con l’adesione all’International Fur Free Retailer Program.

La politica Fur Free, come riportato nel Bilancio di Sostenibilità 2016 di YNAP, conferma l’impegno del Gruppo nella gestione responsabile dell’impatto ambientale e rientra nella relazione di lungo termine con The Humane Society of the United States(HSUS), la Humane Society International (HSI) e con la Lega Anti Vivisezione(LAV).

La scelta fatta garantisce che gli online store multimarca promuovano politiche commerciali in favore dei diritti degli animali. L’attenzione alla sostenibilità e alla riduzione dell’impatto ambientale e sociale del business legato alla moda non è una novità per il brand, che già nel 2009 aveva adottato un imballaggio sostenibile, con il ricorso all’Ecobox che usa materiali 100% riciclabili.

Sostiene Matteo James Moroni, Head of Sustainability di Yoox net-a-porter group: “Abbiamo un forte senso di responsabilità e riconosciamo l’importanza di dare un contributo positivo alla società. Grazie a una serie di iniziative, collaborazioni e innovazioni, il nostro obiettivo è quello di agire da catalizzatori per il cambiamento nel nostro settore”. Comprensibile l’apprezzamento delle associazioni che difendono i diritti degli animali. Commenta Simone Pavesi, responsabile LAV area Moda Animal Free: “L’impegno di Yoox Net-A-Porter Group è un traguardo significativo che dovrebbe rappresentare un esempio importante nel mondo della moda, un segnale tangibile che l’industria dell’abbigliamento può essere più sostenibile ed etica senza dover ricorrere necessariamente all’uso di prodotti di derivazione animale.”


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