Truffe ad anziani, Codacons: nuova legge è solo fumo negli occhi
La nuova legge contro le truffe agli anziani, su cui ieri si è pronunciato favorevolmente il Senato, rischia di essere solo “fumo negli occhi” se la norma non sarà modificata rendendo più facile l’accertamento delle prove di reato. Lo afferma il Codacons, che da anni si batte contro il fenomeno dei raggiri perpetrati da veri e propri professionisti della truffa a danno degli anziani. “Allo stato attuale il testo del disegno di legge rischia di non apportare un grande contributo alla lotta contro i truffatori”, spiega il presidente Carlo Rienzi. “Il problema risiede infatti nella prova che deve essere fornita circa la truffa messa in atto, prova che spesso la magistratura per mancanza di tempo ed organico non si preoccupa di ricercare”.
Per tale motivo e considerato che sempre più spesso tali raggiri avvengono via telefonica, il Codacons chiede oggi ai parlamenti di modificare la norma in oggetto, prevedendo l’esistenza di semplici indizi come prova di reato, con particolare riferimento all’intestazione delle utenze telefoniche utilizzate per mettere in atto le truffe.
“Solo prevedendo come reato il possesso di un numero telefonico usato per truffare sarà possibile arginare il fenomeno e salvare gli anziani dai raggiri”, aggiunge l’associazione.
A dimostrazione delle carenze della magistratura italiana il Codacons rende noto il caso di una anziana signora di Salerno alla quale un truffatore, spacciandosi al telefono per il nipote, ha estorto denaro. Caso finito all’attenzione della Procura della Repubblica di Santa Maria Capua a Vetere che però solo pochi giorni fa ha chiesto l’archiviazione della vicenda, ritenendo non sufficiente a dimostrare il reato il possesso e l’intestazione dell’utenza telefonica da cui è partita la truffa.

Sarebbe utile (ma non sufficiente) aiutare il Magistrato con una registrazione telefonica (autorizzandone l’utilizzo) per dimostrare che la voce e ciò che afferma l’interlocutore per riscontrare gli estremi della truffa. L’autorizzazione a registrare dovrebbe essere affidata al server telefonico per poi richiederla dal Giudice(unico autorizzato) al fine di avere la prova provata che la truffa è stata perpetrata da chi ha telefonato all’anziano con l’obiettivo di truffarlo.