
Truffa del CV su WhatsApp: i consigli di MDC per tutelarsi (foto Pixabay)
Truffa del CV su WhatsApp: i consigli di MDC per tutelarsi
La cosiddetta “truffa del CV” sta colpendo migliaia di utenti italiani. Il Movimento Difesa del Cittadino ricorda agli utenti che “nessun serio datore di lavoro propone offerte attraverso chiamate preregistrate e link a chat su WhatsApp”
Il Movimento Difesa del Cittadino (MDC) lancia l’allarme sulla nuova “truffa del CV” che, in questi giorni, sta colpendo migliaia di utenti italiani. Si tratta di telefonate sospette da numeri con prefisso italiano (+39) che, attraverso una voce preregistrata, informano il destinatario di aver “ricevuto un curriculum” e invitano ad avviare una chat su WhatsApp per ulteriori dettagli.
Un messaggio che potrebbe sembrare credibile, soprattutto per chi è effettivamente alla ricerca di un lavoro, ma che nasconde un pericoloso tentativo di frode.
“Ancora una volta ci troviamo di fronte a una truffa che sfrutta l’ansia da ricerca di lavoro e la buona fede delle persone – dichiara Francesco Luongo, portavoce nazionale di MDC –. Serve maggiore attenzione da parte dei consumatori e un rafforzamento dei controlli da parte delle autorità per contrastare questo fenomeno dilagante che colpisce soprattutto chi si trova in una situazione di vulnerabilità economica”.
Truffa del CV, le segnalazioni
Nel 2024 l’AGCOM ha registrato un aumento del 25% delle frodi telefoniche e via app di messaggistica rispetto all’anno precedente. Secondo le segnalazioni sulla truffa del CV, raccolte dall’osservatorio nazionale di MDC tra le sedi territoriali, la strategia è subdola: l’apparente affidabilità del numero italiano induce la vittima ad abbassare la guardia, a differenza di quanto avviene con numeri dall’estero, come quelli con prefisso +33, che solitamente generano maggiore sospetto.
Dopo aver risposto o attivato la chat su WhatsApp, l’utente entra in contatto con una falsa agenzia che propone incarichi online facili e ben retribuiti, sul modello già noto della “truffa dei Mi piace”.
L’obiettivo finale è sempre lo stesso: spingere le vittime a trasferire somme crescenti di denaro su piattaforme di trading non regolamentate, promettendo guadagni facili e immediati. Una volta ottenuti i fondi, i truffatori scompaiono, lasciando il consumatore senza risparmi e senza possibilità di recupero.
Come tutelarsi?
Particolarmente a rischio risultano i più giovani, spesso alle prime esperienze nel mondo del lavoro e quindi più esposti a cadere nella rete di proposte ingannevoli che promettono guadagni facili. “La scarsa familiarità con le dinamiche del mercato del lavoro e la pressione psicologica di trovare un’occupazione li rende bersagli ideali per questo tipo di truffe”, spiega MDC.
Il Movimento Difesa del Cittadino ha stilato, quindi, una lista di consigli per far fronte a questa nuova truffa: non rispondere e bloccare immediatamente il numero sospetto, soprattutto se non si è inviato recentemente alcun curriculum; non cliccare su link o avviare conversazioni su WhatsApp con soggetti sconosciuti che promettono offerte di lavoro online; verificare sempre l’identità delle aziende, consultando siti ufficiali e diffidando da chi chiede di investire denaro in piattaforme non riconosciute; in caso di dubbi o truffe subite, segnalare l’accaduto alla Polizia Postale e contattare le associazioni dei consumatori per ricevere assistenza legale.
L’associazione invita, infine, i cittadini a informarsi e a prestare massima cautela: “nessun serio datore di lavoro propone offerte attraverso chiamate preregistrate e link a chat su WhatsApp”.
