Non conoscono i propri diritti. Non sanno districarsi fra pratiche di risarcimento e procedure di rimborso. Pensano di non aver diritto a risarcimenti. Conseguenza: 13 milioni di passeggeri europei del trasporto aereo rinunciano ogni anno a 5 miliardi di risarcimenti potenziali perché non conoscono i propri diritti in caso di ritardo o cancellazione del volo. A dirlo è la società AirHelp, che si occupa di assistere i passeggeri nell’ottenere rimborsi per ritardi, overbooking e cancellazioni nel trasporto aereo.

Uno studio effettuato da AirHelp su circa 7 mila cittadini europei per verificare la consapevolezza dei propri diritti ha evidenziato che la normativa europea che tutela i diritti dei passeggeri aerei non è ancora abbastanza conosciuta dagli europei che lasciano oltre 5 miliardi di euro nelle mani delle compagnie aeree. Nonostante le direttive esposte dalla normativa europea CE 261, l’85% della popolazione europea non è a conoscenza delle pratiche di risarcimento che le compagnie aeree sono tenute a rispettare. C’è dunque molta strada da fare in questo campo. In Italia la situazione è analoga a quella europea: solo il 42% degli italiani che hanno subito ritardi e/o cancellazioni dei voli presenta un reclamo.

Quali i motivi per i quali non si fa reclamo? Secondo lo studio di AirHelp, “nel 45% dei casi si tratta di una mancata conoscenza dei propri diritti, nel 42% dei casi per la convinzione di non avere diritto ad un risarcimento e nel 21% dei casi a causa della mancata conoscenza delle procedure di rimborso. Questi dati evidenziano che il regolamento CE 261, in vigore da ormai 14 anni, non è ancora abbastanza conosciuto tra i cittadini italiani – ed europei – e che le compagnie aeree continuano a sottovalutare le pratiche per attuarlo definitivamente”.

Un’indagine fatta dalla società in occasione dei viaggi di Pasqua da parte degli italiani evidenzia che nella settimana dal 28 marzo al 4 aprile non sono mancati ritardi e cancellazioni; AirHelp stima in quasi 20 mila il numero di italiani che hanno subito disagi e hanno diritto a un rimborso di oltre 5 milioni da parte delle compagnie aeree. La società ha anche stilato una classifica degli aeroporti italiani che nella settimana di Pasqua hanno subito il maggior numero di ritardi, e nei quali si produrrebbero rimborsi in gran quantità – precisando che la classifica è stilata su fatti reali ma dipende da molti fattori non necessariamente di diretta responsabilità dell’aeroporto. “Al primo posto – dice AirHelp – troviamo l’aeroporto di Fiumicino con voli che superano il milione e 800 mila di euro di rimborsi da parte delle compagnie aeree. Subito dopo l’aeroporto di Milano Malpensa, con disagi per oltre 5000 passeggeri e rimborsi previsti di € 1,6 milioni. Al terzo posto si colloca l’aeroporto Guglielmo Marconi di Bologna, le cui compagnie devono rimborsare più di 300 mila euro a oltre 1000 passeggeri. In fondo alla graduatoria l’aeroporto di Pisa, le cui compagnie devono rispondere ai reclami di 400 passeggeri”.

“La normativa europea CE 261 che tutela i diritti dei viaggiatori è molto importante. Tuttavia, è chiaro che i passeggeri aerei si sentono ancora impotenti nei confronti delle compagnie aeree e molti perdono il risarcimento dovuto per non aver presentato una richiesta di risarcimento – commenta Umberto Zola di AirHelp – Ogni anno 13 milioni di passeggeri lasciano oltre 5 miliardi di euro nelle mani delle compagnie aeree che devono loro un risarcimento. I risultati del nostro sondaggio evidenziano la necessità di aumentare la consapevolezza e la comprensione dei diritti dei passeggeri del trasporto aereo”.


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