Tpl a Roma, domani al via nuove tariffe. Consumatori in rivolta
Alla fine il tanto contestato aumento del biglietto del trasporto pubblico a Roma entrerà in vigore. A partire da domani, il costo del biglietto ordinario, il Bit, sale a 1,50 euro, con validità allungata da 75 a 100 minuti; l’abbonamento mensile personale costerà 35 euro, quello impersonale 53, mentre l’abbonamento annuale passerà a 250 euro. Cambiano anche le tariffe dei biglietti con validità prolungata: il biglietto valido per un giorno (Big) costerà 6 euro, quello per 3 giorni (BTI) 16,50 euro, quello valido per sette giorni (CIS) 24 euro; così come i biglietti validi per le varie fasce regionali.Le novità riguardano anche gli abbonamenti agevolati che riguardano alcune categorie sociali: giovani e studenti; anziani over 65; disoccupati; famiglie (quoziente familiare); invalidi e pensionati sociali; mutilati, invalidi di guerra e medaglie d’oro; vittime del terrorismo, perseguitati razziali e rifugiati politici. Diversi per ogni categoria i requisiti richiesti, le date di decorrenza e le modalità per ottenere gli abbonamenti agevolati, che avranno tariffe basate su scaglioni di reddito ISEE.
Anche le agevolazioni per i giovani cambiano: innanzitutto saranno annuali e non più mensili e ne avranno diritto i giovani residenti a Roma fino al compimento del 20° anno d’età e gli studenti, fino al compimento del 26° anno di età, ma anche gli studenti non residenti, con borsa di studio o alloggio alla Casa dello studente. Per tutti vale la regola dell’indice Isee inferiore o eguale a € 20.000.
Infine, sempre nell’ambito delle modifiche tariffarie, è previsto anche l’obbligo di convalidare, all’inizio di ogni viaggio, oltre al biglietto, anche l’abbonamento elettronico. Inoltre, per agevolare le operazioni di verifica e di convalida, sarà obbligatorio salire e scendere come indicato sulle porte.
Il rincaro dei biglietti suscita polemiche e proteste, anche perché non è accompagnato da un’adeguata qualità del servizio. Sono sul piede di guerra le associazioni dei consumatori. Denuncia il Movimento Difesa del Cittadino: “A un giorno dall’entrata in vigore del nuovo piano tariffario Atac, non ci stupisce che il caos regni sovrano tra gli utenti ma anche tra i dipendenti. Non siamo assolutamente d’accordo con l’aumento, qualitativamente il servizio non ha mai raggiunto livelli dignitosi, anzi. Dove sono i servizi? L’azienda avrebbe dovuto prima farsi un esame di coscienza e valutare l’effettivo stato in cui versa il trasporto pubblico romano dove ritardi e corse annullate sono all’ordine del giorno, lo stato della manutenzione è pessimo, l’accessibilità limitata in quanto solo un autobus su tre è dotato di pedane funzionanti per i disabili (e di cui spesso neanche gli autisti sono al corrente), le fermate spesso non sono a norma, e non ultimi gli scioperi continui e i lavori in corso che determinano deviazioni e disagi”.
Per l’associazione l’aumento è ingiustificato. Non solo: “Appare singolare – afferma MDC – anche la decisione di far entrare in vigore i nuovi prezzi il 25 di maggio, di venerdì e sul finire del mese. Come mai non è stato fatto a inizio del mese per non generare ulteriore confusione? L’aumento, coincidente con quello delle tariffe dei taxi, avrà una ricaduta pesantissima sui trasporti, settore già estenuato dall’aumento dei carburanti”. Mentre da Assoutenti Ostia denunciano: “Sta per scattare il duplice aumento dei biglietti dell’ATAC, quello delle tariffe e quello della lentezza. Il costo cresce a 1,50, e crescono anche le attese alle fermate e i tempi di percorrenza, fino a 25 minuti a viaggio”.
L’Unione Nazionale Consumatori denuncia a sua volta la mancata chiarezza nella quale si sta svolgendo il passaggio alle nuove tariffe. “Per rispondere alle tante richieste di delucidazioni provenienti dall’utenza – afferma Massimiliano Dona, segretario generale UNC – durante le scorse settimane l’Atac ha invitato la cittadinanza a rivolgere domande agli sportelli municipali e stampato migliaia di brochure informative. Davvero un’ iniziativa lodevole se non fosse che il personale agli sportelli ha diffuso, in molti casi, informazioni inesatte e che i depliant consegnati non erano aggiornati sugli ultimi cambiamenti, specie per quanto riguarda le agevolazioni sui disabili. Infatti -prosegue Dona- stando a quanto scritto sulle brochure, solo gli invalidi e i pensionati civili con un reddito Isee inferiore ai 20mila euro potrebbero acquistare la tessera annuale scontata. Tuttavia in seguito alle proteste, di cui si è fatta portavoce anche la nostra associazione, l’Azienda ha modificato il piano tariffario, consentendo di fatto a tutti gli invalidi con almeno il 67% di invalidità, e ai pensionati sociali con un reddito superiore ai 15mila euro, di pagare l’abbonamento annuale solo 50 euro anziché i 250 euro previsti inizialmente”.
L’aumento dei biglietti “è un danno enorme per i cittadini, i turisti e per l’immagine di Roma, sempre più lontana dall’essere una vera Capitale europea”, spiega l’Adoc, che aggiunge: “In un momento di crisi come questo, pretendere dai cittadini un esborso di circa 100 euro l’anno in più rispetto ad oggi appare senza senso. Poco conta l’eventuale aumento a 100 minuti della durata del biglietto: se così fosse l’aumento avrebbe dovuto essere più contenuto, in proporzione, arrivando a costare al massimo 1,30 euro. Rincarano anche gli abbonamenti annuali, dell’8,7% e mensili, del 16,6%. Senza contare che all’aumento non si prevede un corrispettivo innalzamento della qualità e della sicurezza del sistema urbano dei trasporti”.
Tutto questo, come è stato evidenziato, praticamente in contemporanea con le nuove tariffe dei taxi. La mobilità della Capitale diventa sempre più costosa.