Toscana: sì a proposta di legge su obbligo vaccino per l’asilo nido
Vaccini obbligatori in Toscana per accedere al nido e alla scuola materna. La legge è stata approvata dalla Giunta regionale e ora seguirà l’iter di approvazione, ma la regione promette che sarà in vigore per l’inizio del prossimo anno scolastico. Dopo l’Emilia Romagna, che ha fatto da apripista, continua dunque il movimento delle regioni italiane verso l’obbligatorietà della vaccinazione per accedere ai servizi della prima infanzia.
La Giunta regionale della Toscana ha infatti approvato la proposta di legge presentata dall’assessore al diritto alla salute Stefania Saccardi che prevede che l’aver effettuato non solo le vaccinazioni obbligatorie, ma anche quelle raccomandate dal Piano nazionale prevenzione vaccinale costituisca requisito per l’iscrizione ai nidi d’infanzia, ai servizi integrativi per la prima infanzia (servizi che integrano l’offerta del nido: spazio gioco, centro per bambini e famiglie, servizio educativo domiciliare; tra questi servizi non sono comprese le ludoteche) e alla scuola dell’infanzia (scuola materna). In questo modo si vuole fronteggiare il calo delle vaccinazioni, che sta portando le coperture vaccinali al di sotto della soglia di sicurezza del 95%.
La legge seguirà ora l’iter per l’approvazione in consiglio regionale, ed entro 60 giorni dall’entrata in vigore la giunta approverà le linee guida e le modalità attuative, che terranno conto anche dei casi in cui la vaccinazione deve essere omessa o rimandata per accertati pericoli concreti per la salute del bambino, in relazione a specifiche condizioni cliniche. La legge, promette la Toscana, “sarà senz’altro in vigore per l’inizio del prossimo anno scolastico”. Commenta il presidente della Toscana Enrico Rossi: “Quella che abbiamo approvato oggi è una misura a tutela della salute pubblica di tutta la comunità. In primo luogo dei bambini e soprattutto di quelli più deboli: quelli che per motivi di salute, immunodepressi o con gravi patologie croniche, non possono essere vaccinati e sono quindi i più esposti ai contagi”.
“La vaccinazione è un atto di responsabilità dei genitori nei confronti dei propri figli e dell’intera comunità – sottolinea l’assessore regionale Stefania Saccardi – Vaccinare il proprio bambino vuol dire proteggerlo da tante malattie, oggi drasticamente ridotte proprio grazie ai vaccini. Ed è anche un gesto responsabile nei confronti di quei bambini che, per particolari patologie, non possono essere vaccinati e quindi sono più esposti al rischio di malattie”. Negli ultimi anni c’è stato un calo delle vaccinazioni, a livello nazionale e regionale, e la Toscana si è mossa varando la campagna “Dammi un vaccino”. “Ora – ha aggiunto Saccardi – abbiamo deciso anche di introdurre l’obbligo delle vaccinazioni per l’ingresso all’asilo nido e alla scuola materna”.
I vaccini previsti dal Piano nazionale come obbligatori per i bambini sono antipoliomielite, antidifterite, antitetano e antiepatite B. I vaccini raccomandati (che però, avvertono gli esperti, non vanno ritenuti meno importanti di quelli obbligatori) sono quelli contro pertosse e haemophilus B (che sono nell’esavalente insieme ai 4 obbligatori), contro meningococco C e B, contro pneumococco, morbillo, rosolia, parotite, varicella. Il Piano nazionale di prevenzione vaccinale si pone l’obiettivo di mantenere una percentuale di copertura vaccinale del 95% per tutte le vaccinazioni, perché scientificamente garantisce una adeguata protezione di comunità (la cosiddetta immunità di gregge).
A fare da apripista verso l’obbligatorietà della vaccinazione era stata, lo scorso novembre, l’Emilia Romagna con una legge regionale che, nel ridisegnare i servizi 0-3 anni, ha introdotto come requisito d’accesso a quegli stessi servizi, pubblici e privati, “l’avere assolto gli obblighi vaccinali prescritti dalla normativa vigente”, e quindi aver somministrato ai minori l’antipolio, l’antidifterica, l’antitetanica e l’antiepatite B.