La legittimità della fatturazione mensile delle bollette delle compagnie telefoniche incassa anche il sostegno del Tar Lazio. La notizia è stata accolta positivamente dalle associazioni dei consumatori che ora attendono la decisione dei giudici sulla delicata questione dei rimborsi spettanti agli utenti danneggiati dalle bollette a 28 giorni. “In base ai nostri calcoli”, spiega il Codacons, “si tratta di 500 milioni di euro di indennizzi che spettano ai clienti della telefonia”. L’ammontare dei rimborsi dovuti agli utenti per aver subito i comportamenti scorretti delle compagnie telefoniche sulle fatturazioni, è calcolato a partire dal 23 giugno 2017, data in cui l’Agcom dichiarò l’obbligatorietà della bolletta mensile. “Questione sulla quale i consumatori attendono risposte precise”, afferma l’associazione.

La decisione del Tar, commenta Massimiliano Dona, presidente di UNC, “conferma la tesi, che l’Authority è del tutto legittimata ad individuare un periodo minimo di un mese per le fatturazioni telefoniche e a dare un quadro di riferimento anche rispetto alle condizioni contrattuali, se è fatto in nome della trasparenza e della tutela dei consumatori, che hanno il diritto di poter confrontare in modo chiaro le diverse offerte”.

Diverso, ovviamente, il giudizio rispetto alla sospensiva concessa alle compagnie telefoniche, con la quale il Tar ha invece bloccato i rimborsi, sostenendo che il loro ammontare elevato appariva in grado di incidere sugli equilibri finanziario-contabili delle aziende ed era indeterminata la somma da corrispondere”, prosegue Dona.

Una decisione alla quale, per fortuna, l’Authority delle Comunicazioni ha già posto prontamente rimedio, sostituendo il rimborso in denaro sotto forma di posticipo della fatturazione, ma che resta assurda nei suoi presupposti. Ora attendiamo i rimborsi, considerato che non ci sono più scusanti per indennizzare i consumatori”, conclude Dona.


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