Test di ingresso sì, test di ingresso no? A sollevare il dubbio è stato il Ministro dell’Istruzione Stefania Giannini che ieri ha lanciato la sua idea: “Il bilanciamento tra fabbisogno di camici bianchi e numero di laureati è sacrosanto, ma non è detto che il sistema dei test a risposta multipla sia il migliore”. Il Codacons scrive al Ministro: “I test sono mantenuti solo per mancanza di fondi, ossia per l’incapacità delle università di gestire un numero elevato di iscritti”. E l’Associazione prepara un nuovo ricorso per gli esclusi dal test.
“Le poche risorse a disposizione delle università, la condizione delle aule, consentono di gestire in modo efficiente solo un numero limitato di matricole” denuncia l’Associazione, secondo cui “i test, ufficialmente nati per calmierare le professioni, oggi sono confermati, senza alcuna valutazione del fabbisogno sociale di medici o dentisti”.
“Se il Governo Renzi intende davvero investire nella scuola, deve come primo atto eliminare i test di ammissione. Che la scuola non sia aperta a tutti, solo perché non si devono superare i posti disponibili, è assurdo ed inaccettabile, oltre che incostituzionale – ha dichiarato il presidente del Codacons, Marco Donzelli – Semmai, va fatto come in Francia, dove la selezione avviene nel primo anno di università. Le matricole del corso di medicina devono finire il primo anno avendo sostenuto tutti gli esami. In questo modo la selezione avviene sulla base di reali meriti e non sulla base di una prova irregolare e priva di senso logico. Resta, infatti, inspiegabile perché, per valutare uno studente, contino di più 60 domande in 100 minuti rispetto ad un percorso di studio di 5 anni che si conclude con l’esame di maturità” ha concluso Donzelli.
Il Codacons prosegue con la sua battaglia legale ed invita tutti gli studenti  che il 12 maggio scopriranno, leggendo la graduatoria nazionale nominale, di non aver superato i test d’ingresso ad aderire al ricorso al Tar del Lazio che l’associazione sta preparando, dopo la vittoria dello scorso anno, quando centinaia di studenti furono riammessi alle prove di ammissione. Alla base del ricorso di quest’anno, oltre alle violazioni del principio di libero accesso alle professioni, del diritto allo studio sancito dall’art. 3, 33 e 34 della Costituzione, del principio di imparzialità di cui all’art. 97 della Costituzione, anche l’anticipo del test ad aprile che ha finito per discriminare gli studenti che stanno preparando gli esami di maturità rispetto a chi non è stato ammesso lo scorso anno.
 


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1 thought on “Test ingresso sì o no? Si accende il dibattito

  1. Ormai l’università è un privilegio di pochi.
    1) test d’ingesso? una pagliacciata.
    2) mantenere i figli all’università, soprattutto per chi non risiede in città ed ha più di un figlio, e sono centinaia di miglia, è praticamente impossibile.
    3) sono stati azzerati anni di lotta per acquisire il diritto allo studio, oggi siamo tornati indietro di 50 anni.

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